Bolzano

Baby gang sulle passeggiate, pugno duro del Comune 

L'assessore Juri Andriollo progetta una presenza degli operatori di strada più capillare e stabile: «Quel che ci preoccupa di più sono le rapine, in particolare in punti “caldi”. Ora tolleranza zero»



BOLZANO. Una presenza di streetworker più strutturata e stabile in tutti i quartieri e un metodo di analisi più rapido che permetta interventi più incisivi. Questa, in sintesi, la proposta che sarà approfondita tra l’assessore al sociale Juri Andriollo e le associazioni che oggi cooperano nella prevenzione della violenza minorile in città. L’assessore lancia la sua sfida: «Baby gang, vi staremo sopra. Non tollereremo i fenomeni di violenza. Non lasceremo soli i nostri ragazzi, li vogliamo accompagnare verso un destino più dignitoso. Sono il nostro futuro».

I dettagli saranno discussi a breve. Oggi l’ati che ha vinto lo scorso bando di gara – composta da Forum Prevenzione, La Strada e Volontarius – conta sul lavoro di 14 persone, di cui una decina a tutti gli effetti sulla strada. «Gli streetworker sono uno strumento di prevenzione: capiscono, contengono i comportamenti, accompagnano i ragazzi», spiega Andriollo.

Attraverso il monitoraggio sulle strade, appunto, gli operatori capiscono se sia in atto una mutazione dei fenomeni legati alla violenza. Lavorano divisi in fasce orarie flessibili: «Una bella intuizione che funziona. C’è molta professionalità accompagnata a una grande conoscenza del disagio e a un lessico estremamente intelligente, che porta a buoni risultati».

L’assessore ha già raccolto spunti in vista dell’incontro. Cita l’esempio di piazza Erbe, tra schiamazzi e ubriachezza. «Gli streetworker riescono a gestire certi comportamenti con un lessico sociale diverso, non autoritario, più compatibile con il sentire dei ragazzi». Che vanno dai 14 (a volte anche meno) ai 18 anni e a Bolzano sono poco meno di un centinaio.

Andriollo ricorda che i fenomeni di violenza sono diffusi ovunque. Anche a Sant’Osvaldo? «In alcuni punti esistono sacche di disagio sociale più visibili, ma i fenomeni interessano tutta la città. Quello che ci inquieta più di tutti è la rapina». Numerosi gli episodi tra le passeggiate di via Genova e la passerella verso il Twenty. «Nella zona del centro commerciale ci sono continui furti di bici, a volte accompagnati da minacce o da botte ai danni di coetanei. Mi aspetterei un migliore presidio del perimetro». Ciò che emergerà dalla riunione di mercoledì sarà messo alla prova “su strada” e poi inserito nel prossimo bando di gara, che dovrebbe uscire tra qualche mese.

Il fatto è, questa la conclusione di Andriollo, che «dobbiamo tornare a parlare di educazione, ma farlo come comunità. Con il sindaco Caramaschi la città di Bolzano ha aumentato la spesa sociale perché serve a tenere insieme la comunità». Intanto gli streetworker ce la mettono tutta, a proporre l’alternativa. «Propongono modi diversi per sfogarsi e per ottenere un risultato proprio, ad esempio lo sport. La provenienza sociale non è una scusante, la violenza non ne ha mai». S.M.













Altre notizie

l’editoriale

L’Alto Adige di oggi e di domani

Il nuovo direttore del quotidiano "Alto Adige" saluta i lettori con questo intervento, oggi pubblicato in prima pagina (foto DLife)


di Mirco Marchiodi
la promessa

Kompatscher: «Adesso basta: stop a case costruite per i turisti» 

L’emergenza abitativa. La risposta del governatore ai sindacati: «Gli alloggi nelle nuove aree convenzionate solo per residenti stabili». I rappresentanti dei lavoratori: «La zona di ponte Roma resti produttiva». Il sindaco: «Bisogna ampliarsi nei centri limitrofi»


antonella mattioli

Attualità