Birra artigianale, Bolzano è la «capitale italiana»

Nel 1880 si contavano 27 birrifici, adesso ne sono rimasti solo otto Tra i protagonisti Bobo Widmann: «L’ultima birra? Con un siero di batteri lattici»


di Angelo Carrillo


BOLZANO. Robert «Bobo» Widmann appartiene a una generazione di bolzanini cresciuti nel Melting Pot degli anni 80 in una Bolzano culturalmente ingabbiata e gastronomicamente desertica. Di acqua ne è passata sotto i ponti da allora. Anzi di birra. Perché proprio a Bobo e ai sui soci si deve alla fine degli anni ’90 la prima intuizione che porterà a un radicale cambiamento della scena golosa del capoluogo. In particolare in centro storico. Nasce nel 1998, ormai quasi 20 anni fa una delle prime birrerie artigianali altoatesine. La prima di Bolzano: l'Hopfen&Co. Un micro-birrificio realizzato nell’ala di uno storico edificio di Piazza Erbe. Il modello è la capitale delle birrerie, Monaco. Un successone. Enorme. Tanto che cinque anni fa si replica e, come ci ricordano i festeggiamenti di questi giorni, nasce la seconda creatura di Bobo Batzen Bräu. La più ambiziosa, forse, che porta a conclusione un percorso di riscoperta della birra artigianale a Bolzano e cavalca da protagonista l'onda che in tutta Europa «ha portato alla rinascita di questa arte quasi scomparsa». Perché con la birra dei grandi marchi «quella artigianale ha poco a che spartire, a partire dal fatto che la maggior parte delle birre non industriali non viene pastorizzata». Non che questo significhi che gli altri facciano un cattivo lavoro, ci tiene a specificare Bobo «solo che facciamo due prodotti diversi che possono coesistere ma che hanno caratteristiche molto differenti». Quante polemiche, anni fa, per l'impresa di Widmann che acquista uno dei locali che hanno fatto la storia delle osterie Bolzanine, il Ca’ de Bezzi, Batzenhäusel, locanda privilegiata di artisti e intellettuali di altri tempi. Mitica tana di tiratardi. Uno dei pochi luoghi dove in città era possibile mangiare anche tardi e la cucina era aperta dopo le 23. In quel clima multiculturale per cui uno dei piatti preferiti era la padella di pennette all’arrabbiata. Preistoria. «Cinque anni sono niente, se paragonati alla storia pluricentenaria dell'antica osteria Ca' de Bezzi di Bolzano- racconta Bobo - ma questi cinque anni di vita sono ricchi di ricordi ed emozioni ed è giusto festeggiarli alla grande». Insieme, naturalmente, al mastro birraio Christian "Pitsch" Pichler. «Volevamo ridare nuovo lustro all’arte birraria dell'Alto Adige: questo l'obiettivo primario che ci ha spinto ad aprire il birrificio Batzen Bräu». Un locale con un grande "Biergarten" che in pochissimo tempo è diventato il punto di riferimento per appassionati e intenditori di birra, altoatesini e non. Qui, accanto all'antica osteria Ca' de Bezzi, sono nate iniziative a raffica come l'associazione dei birrifici artigianali, l'idea del festival della birra "Beer Craft", la decisione di creare un'Accademia della birra all'interno dell'Accademia del vino (con il Batzen Bräu che ospita alcune lezioni), gli incontri periodici dedicati alle degustazioni...». Cultura della Birra che ci riporta all'epoca d'oro qui questa bevanda iniziata negli anni 50 dell'1800 con il nascente turismo tedesco. Già nel 1880 si contavano 27 birrifici e la prima testimonianza della birra altoatesina risale addirittura al 985. Ma la storia della birra altoatesina racconta di grandi tensioni con la più potente tradizione vinicola, tanto che nel 1667 l'imperatore Leopoldo fece demolire i birrifici «in eccesso». Nel XIXesimo secolo la cultura della birra visse un periodo d'oro. La guerra e la divisone del Tirolo privarono i produttori a sud del Brennero delle materie prime necessarie: per la maggior parte dei birrifici questo significò la chiusura. E il regime quasi monopolistico dell'unica birreria che seppe resistere. La Forst. Oggi di dìbirrerie artigianali in Alto Adige ce ne sono 8. Lo stesso patron del birrificio Batzen Bräu, è un Biersommelier diplomato. Ma anche le svariate birre prodotte con maestria da "Pitch" Pichler si sono fatte onore in vari concorsi internazionali. Già nel 2013, ovvero con le prime birre uscite da via Hofer, la Batzen Dunkel ha vinto l'oro al concorso internazionale "European Beer Star". Per questa estate Bobo ha presentato la sua ultima creatura una birra preparata con siero di batteri lattici, dal tono acidulo molto rinfrescante. Una nuova frontiera che Bobo ha tracciato spingendo un po' più in là i suoi sogni di bolzanino visionario.













Altre notizie

fotogalleria

Merano Flower Festival, magia di primavera: tutti pazzi per le peonie

Lungo il Passirio si è conclusa ieri, domenica 28 aprile, la quattro-giorni della tradizionale manifestazione primaverile, con tanti stand dedicati a fiori, sementi, piante ed eno-gastronomia del territorio. Spazi per il relax cullati dalle note del piano sulla terrazza del Kurhaus. Curiosità per l'idrocultura e le piante carnivore. Divertimento e creatività nei workshop per i bimbi e interesse per le conferenze nella serra Limonaia (foto Luca Marognoli)

Attualità