BOLZANO

Bolzano, droga sintetica venduta ai dodicenni

L’hashish «modificato» è fatto con scarti di olio e copertoni d’auto. Polvere di vetro nella marijuana per farla brillare


di Riccardo Valletti


BOLZANO. Smart drugs», droghe furbe. Questa è la definizione che il Ministero assegna alla frontiera dello spaccio, lungo la quale si combatte una guerra tra le organizzazioni criminali e le forze dell’ordine. E ad andarci di mezzo, come spesso accade nelle guerre, sono i ragazzini.
Secondo le statistiche più recenti, in provincia di Bolzano il primo “incontro” con la droga avviene già alle scuole medie, tra i 12 e i 13 anni. Il ragazzino di turno viene avvicinato, blandito e convinto a fare il primo tiro di «canna», e lentamente e spesso inesorabilmente inserito in un circuito di consumo, un ingranaggio in più per muovere il business della criminalità organizzata. E sempre più spesso, la canna non è quello che sembra, anzi è molto peggio.

I dati del Laboratorio di analisi degli stupefacenti dei carabinieri, guidato dal maresciallo Luciano Osler sotto la responsabilità del nucleo investigativo del comando provinciale di via Dante, parlano chiaro. Ogni mese vengono lanciate sul mercato nuove droghe sintetiche.

Tra gli additivi e le «sostanze da taglio» poi, si trova praticamente qualsiasi cosa: copertoni di auto nell’hashish, insieme ad olio di frittura ed escrementi (di animale erbivoro); vetro, farmaci per cardiopatici, pillole anticoncezionali, calce viva, zucchero, resti animali (una persona ha preso la malaria aspirando cocaina contenente una zanzara tropicale morta).

 













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