L’episodio in via Renon

Bolzano: ruba il telefono a un'anziana, cittadino nigeriano lo blocca

Ha inseguito il rapinatore e lo ha fermato fino all’arrivo della polizia. «Mi ha aggredito e sferrato due pugni al volto, ma ne è valsa la pena. Non mi sento un eroe


Aliosha Bona


BOLZANO. Nove anni fa ha rischiato la vita raggiungendo Lampedusa a bordo di un gommone. Oggi parla un italiano fluente, lavora come magazziniere a Laives, vive in un monolocale in viale Duca d'Aosta ed è un esempio perfetto di cittadinanza attiva. Il suo nome è Ikponmwosa Osemwengie, 40 anni, nigeriano d'origine e bolzanino d'adozione: sabato, in via Renon, ha sventato una rapina ai danni di una donna di 75 anni. «Ero dal parrucchiere, mi stavo tagliando i capelli. Quando ho alzato lo sguardo ho notato una donna in lacrime su un marciapiede», spiega l'uomo, «Mi sono alzato e sono corso da lei per calmarla e capire cosa stesse succedendo».

Aveva appoggiato su un muretto il proprio cellulare e un uomo di 39 anni, tunisino e con vari precedenti penali, glielo aveva rubato. Con uno scatto felino ha girato l'angolo e si è diretto verso via Pascoli. «Fortunatamente sono riuscito a intravedere l'uomo che scappava lungo via Pascoli», sottolinea Ikponmwosa, «Non ci ho pensato un attimo e ho cominciato a rincorrerlo. Gridavo aiuto, ma nessuno ha avuto la prontezza di intervenire. Dopo cinque minuti di fuga sono riuscito a bloccarlo».Ne è nato un parapiglia violento tra le vie del centro, sotto gli occhi di decine di passanti spaventati.

L'autore della rapina (iniziali H.N.) nel tentativo di divincolarsi ha sferrato due pugni sul volto dell'uomo di origine nigeriana. «Mi ha colpito forte, tanto da procurarmi dei lividi, ma sono riuscito a mantenere la presa finché un passante non ha allertato le forze dell'ordine. A quel punto il rapinatore si è calmato, pur continuando a negare».

Solo all'arrivo della pattuglia della Polizia l'uomo ha estratto dalla tasca il cellulare rubato, che è stato poi riconsegnato alla donna. «Era terrorizzata, ma ha avuto la lucidità di ringraziarmi per ciò che avevo fatto. Anche gli agenti si sono complimentati con me per il coraggio. Non mi ritengo un eroe, ho fatto ciò che era giusto in quel momento. L'importante è che tutto sia finito nel migliore dei modi», conclude Ikponmwosa Osemwengie. Il cittadino tunisino, portato in questura, è stato arrestato per rapina.

«È un episodio che rappresenta un bell'esempio di altruismo», ha commentato il questore di Bolzano, Paolo Sartori, «Testimonia in maniera evidente l'importanza ed il valore del senso civico di cittadini che, oltre ad allertare le forze dell'ordine, si sono adoperati personalmente per impedire ad un rapinatore di sottrarsi alla giustizia».













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