Viabilità

Bolzano: sul lungoisarco la nuova ciclabile con pedoni e ciclisti «separati»

La pista bidirezionale sarà divisa dal marciapiede per evitare conflitti fra gli utenti. Un percorso a sbalzo sul fiume Isarco realizzato insieme ai Bacini montani della Provincia. Costerà mezzo milione



BOLZANO. Lì, in quel tratto c'è una convivenza difficile. Ma non etnica, viabilistica: ciclisti che sfrecciano come su un autodromo e pedoni che pretendono i loro spazi. Ora, finalmente, il patto di non belligeranza è alle porte e appare sotto forma di un marciapiede di (per ora) 400 metri, che diventeranno oltre un chilometro e mezzo lungo la ciclabile che va da ponte Resia, via Rasmo fino ai margini di Casanova - che poi sono quelli della città stessa - perché poi procederà col suo cantiere fino al ponte che porta al termovalorizzatore. Ed è lì che finisce Bolzano. Dunque, questo intervento chiude il cerchio, almeno nel suo circuito più frequentato, quasi una circonvallazione urbana che supera pure quella delle auto. E i pedoni cammineranno lungo il tratto senza invadere il terreno dei ciclisti e viceversa. Pace fatta. Ieri si sono trovati lì, sulla linea del fronte, schivando velocipedi ad ogni secondo, Stefano Fattor, Ivan Moroder, l'ingegnere del Comune che guida la viabilità, e i tecnici dei Bacini montani. Uno si chiede: che c'entrano i bacini? In verità molto. Perché dovranno costruire un aggetto sul greto del fiume sottostante del costo complessivo di 565 mila euro. Non poco. Ma necessari. Lì il fiume è a ridosso della strada. Non gira largo come gli accade più a monte, verso la "pista zero" o via Genova. Per cui non c'è alternativa. Sulla questione si sono presentati faccia a faccia con l'assessore un paio di abitanti del rione che appare a fianco della ciclabile. Hanno un po' protestato, quelli di Casanova. Hanno chiesto: ma perché non fate anche qui una passeggiata a fiume, una spiaggia a disposizione come verso ponte Roma? I Bacini montani, con un po' più di durezza tecnica rispetto agli esponenti municipali non hanno lasciato spazio agli equivoci: «Qui il fiume stringe il suo alveo. Alla prima piena, se non si fanno barriere, può uscire. Quindi la sicurezza di una ipotetica passeggiata al suo livello non è garantita». Punto. Resta la separazione tra ciclabile e marciapiede, costruito ex novo, e così in grado di garantire la sicurezza di tutti i rispettivi fruitori. Costo di questo specifico intervento: 656 mila euro. Ma mai più promiscuità. Nel mentre, quest'ultimo cantiere si inserisce in una vasta geografia di cantieri che si aprirà da qui alle fine dell'anno e anche oltre. Partendo dall'avvio delle operazioni in via Böhler, a fianco della Croce Bianca in zona ospedaliera, che, il prossimo anno, proseguiranno con la realizzazione della pista lungo via Merano verso il Cactus. In primavera previsto l'avvio dei lavori della ciclabile alle spalle della caserma Huber - da via della Vigna a Prati di Gries - e di quella di via Laura Conti, ossia il collegamento oltre via Resia, Firmian e verso Appiano. In questo modo l'intera rete della mobilità sostenibile su due ruote arriverà a 65 chilometri. P.CA.













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