Bosin e la moglie sequestrati e rapinati 

Il generale aggredito lunedì alle 19.30 nel suo garage da due banditi che poi hanno terrorizzato in casa la consorte Licia


di Mario Bertoldi


BOLZANO. La criminalità a Bolzano alza l’asticella. Lunedì sera verso le 19.30 in via Guncina, il generale in pensione Carlo Bosin, 81 anni, persona molto nota e stimata a Bolzano (il 25 novembre scorso insignito del titolo “Cittadino dell’anno” dal Circolo cittadino) , nonchè presidente da oltre 20 anni dell’Ussa (Unione società sportive altoatesine), è stato aggredito e sequestrato all’interno del suo garage dopo essere rincasato a bordo della propria auto. Ad agire sono stati due banditi, col volto coperto da caschi integrali da motociclista che poi hanno fatto irruzione nell’appartamento del generale aggredendo anche la moglie ed intimandole di indicare loro ove si trovasse la cassaforte. E’ probabile che i banditi abbiano avuto una informazione errata o semplicemente abbiano dato per scontato che l’appartamento fosse dotato di cassaforte che in realtà non c’era. A quel punto prima di andarsene hanno strappato dal collo della donna una collana d’oro e se ne sono andati. Sull ’episodio stanno indagando i carabinieri che già lunedì sera hanno ricostruito nel dettaglio l’accaduto con minuziosi rilievi scientifici per raccogliere tutte le tracce possibili.

Il presidente Ussa. Gli inquirenti sono convinti che i banditi abbiano agito sapendo perfettamente chi avevano nel mirino, convinti che l’alto ufficiale in pensione da tempo come detto anche presidente dell’Ussa e dunque gestore di diversi impianti sportivi) avesse soldi in contanti in casa.

Lunedì il generale Bosin ha trascorso gran parte del pomeriggio alla “Pista zero” , lo schettinodromo e pista di pattinaggio (nel periodo invernale) in via Genova. L’alto ufficiale ha lasciato la struttura poco prima delle 19 a bordo della sua auto, ha accompagnato in città una persona (che doveva raggiungere via della Mostra) e poi è ripartito verso casa in direzione via Guncina percorrendo ponte Talvera, piazza Quattro novembre, via Cadorna e, per l’appunto, via Guncina. Per il momento non è chiaro se i banditi lo abbiano atteso sotto casa o lo abbiano seguito lungo le strade cittadine. Il generale ha però riferito ai carabinieri di non aver notato alcuna moto effettuare il suo stesso tragitto in coda all’auto. Il presidente Ussa è stato aggredito dopo aver parcheggiato l’auto nel garage all’interno del tunnel sotterraneo condominiale con accesso delimitato da una serranda elettrica a chiusura automatica. I banditi, in sella ad una moto non di grossa cilindrata, hanno approfittato dei secondi di apertura a disposizione dopo l’ingresso dell’auto e hanno raggiunto il generale mentre si apprestava ad uscire dal proprio box. Entrambi i banditi indossavano un casco integrale.

L’aggressione. L’uomo seduto sul sellino posteriore è sceso dalla moto ed ha subito aggredito Carlo Bosin che è stato ricacciato in malo modo all’interno del garage, derubato del portafoglio (contenente 3 banconote da 50 euro e qualche spicciolo), legato ai polsi. Sono stati attimi concitati. Il generale Bosin è caduto a terra ma è i banditi lo hanno aiutato a rialzarsi per poi strappargli di dosso i pantaloni al fine di verificare l’eventuale presenza di denaro nelle tasche. I malviventi, che si erano impossessati delle chiavi del garage e dell’appartamento dell’ufficiale, a questo punto se ne sono andati lasciando Bosin rinchiuso all’interno del box dopo avergli chiesto chi avrebbero trovato nel suo appartamento.

La collana. A questo punto i malviventi hanno raggiunto in ascensore l’abitazione, hanno aperto la porta di casa con le chiavi e hanno affrontato e aggredito la moglie Licia che in realtà pensava che ad entrare fosse il marito. Anche in casa i banditi, che parlavano un italiano abbastanza corretto ma con evidente accento straniero, hanno sempre agito con il volto coperto dai caschi integrali. Hanno intimato con modi spicci alla donna di indicare ove fosse la cassaforte, in realtà inesistente. Resisi conto dell’assenza di somme rilevanti di denaro o gioielli nell’appartamento, se ne sono andati dopo aver strappato dal collo della donna una collana in oro ed essersi impossessati anche del portafoglio della donna che aveva con sè altri 150 euro circa. Nel corso del colpo la signora Licia è stata colta da un leggero malore ed uno dei banditi le ha fornito un bicchiere d’acqua non permettendole però di muoversi all’interno dell’abitazione. Nel frattempo il generale all’interno del garage era riuscito a liberarsi dai legami ai polsi e utilizzando un cacciavite recuperato tra gli attrezzi d’emergenza dell’auto, ha iniziato a battere sulla porta metallica del box sperando nel passaggio di qualche condomino. In realtà a liberarlo si sono ripresentati gli stessi banditi (che avevano trattenuto le chiavi dopo la prima aggressione) e che sono ripartiti e fuggiti in moto dopo aver azionato l’apertura della serranda generale di accesso al tunnel sotterraneo condominiale. Ora è caccia ai malviventi.

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