Caso Puglisi, proteste nella Svp 

Campagna di immagine, il capogruppo Schiefer contro l’incarico all’ex senatrice Pd



BOLZANO. Dopo le bordate della destra tedesca, il ruolo di «ambasciatrice» dell’Alto Adige affidato all’ex senatrice Pd Francesca Puglisi diventa un caso nella Svp. La giornalista pubblicista, specializzata nel settore delle pubbliche relazioni, ha superato la selezione provinciale. Il suo ruolo, nell’ufficio della Provincia a Roma, sarà lavorare per migliorare l’immagine dell’Alto Adige. La protesta più esplicita arriva direttamente dal capogruppo in consiglio provinciale Oswald Schiefer, che annuncia la sua assenza all’evento di domenica 10 giugno sulla Plose con i candidati alle elezioni provinciali. «Si può andare avanti così? Non mi interessa nemmeno sapere se l’ex senatrice Puglisi sia la compagna o l’ex compagna del senatore Bressa. La Svp di Bolzano e della Bassa Atesina ha garantito l’elezione a Bressa e a Maria Elena Boschi. Adesso questo incarico a Roma... Siamo un ufficio di collocamento? Ma soprattutto, con quello che succede al governo, è necessario dare l’idea di essere sposati, sposatissimi al Pd?». Schiefer non lo dice, ma una parte della Svp si augura che Francesca Puglisi non accetti l’incarico. L’ex senatrice, parlando con Repubblica di Bologna, ha dichiarato: «Visto l'impegno che mi verrebbe chiesto a Roma e lo stipendio di 2.650 euro netti mensili, potrei anche rinunciare, non ho ancora firmato». La delibera con l’incarico è stata approvata martedì in giunta, assenti Christian Tommasini e l’Obmann Philipp Achammer. Il presidente Arno Kompatscher, preso di mira dai suoi, ribadisce che si tratta di una nomina non politica. La giunta, fa sapere, ha preso atto della scelta della commissione. Una interrogazione è stata depositata in consiglio regionale da Giacomo Bezzi (Forza Italia).













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