Mercato del lavoro

Cresce l'occupazione femminile. Mai così alta: tocca quota 74,2%

Nel 2023 in Alto Adige l’aumento è stato dello 0,5 per cento. Nella fascia d’età compresa tra i 55 e i 64 anni sale di oltre 3 punti la percentuale di chi è ancora occupato. L'assessora Amhof: "Dobbiamo diventare un territorio ad alto tasso di lavoro attraente"



BOLZANO. Obiettivi ambiziosi, quelli della Provincia, relativi al mercato del lavoro in Alto Adige. Saltano all'occhio a fine 2023 i dati dell'occupazione femminile e di quelli legati alla fascia d'età 55-64 anni. Entrambi in aumento e mai stati così elevati. Con il 74,2% nello scorso anno il tasso di occupazione femminile ha raggiunto un nuovo massimo, superando di 0,5 punti percentuali il risultato del 2022. Invece, con l'84,5%, il tasso di occupazione maschile è inferiore al dato del 2019 (85,4%).

La componente femminile ha compensato il calo del tasso di occupazione legato alla pandemia. «Il gap occupazionale di genere (inteso come la differenza tra il tasso di occupazione degli uomini e quello delle donne) è di 10,7 punti percentuali nel 2023 ed è quindi leggermente migliorato», afferma Stefan Luther, direttore del Servizio mercato del lavoro della Provincia.

«Per me il miglioramento delle condizioni di lavoro, anche dal punto di vista femminile, è un importante punto di riferimento. L'Alto Adige deve diventare un territorio ad alta occupazione attraente. Un tale obiettivo richiede il coinvolgimento di tutti gli attori che si occupano di lavoro, ma anche nuovi strumenti di politica del lavoro», evidenzia Magdalena Amhof, assessora provinciale al lavoro.

Nel 2023 il tasso di occupazione per la fascia d'età 55­-64 anni ammontava al 68,8%; una crescita di +3,1 punti percentuali rispetto al 2019 e +1,9% al 2022. Il forte aumento dell'occupazione delle persone meno giovani - +30,6 punti percentuali dal 2006 al 2023, con una contrazione solo negli anni della pandemia, ovvero il 2020 e il 2021 ­ è dovuto all'invecchiamento della popolazione attiva e all'avvicinamento delle biografie occupazionali di uomini e donne, nonché al graduale aumento dell'età pensionabile.

Un ruolo determinante è rivestito dal livello di istruzione e dalla professione: a livello europeo sono soprattutto le persone con titoli di studio superiori e i liberi professionisti a essere occupati più a lungo. Questo obiettivo rappresenta un ruolo particolarmente importante per quanto riguarda la carenza di forza lavoro e forza lavoro specializzata, oltre che per l'uscita progressiva dal mondo del lavoro.

La provincia di Bolzano ha un tasso di occupazione (20­-64 anni) del 79,6% per il 2023. L'aumento rispetto al 2022 è di +0,4 punti percentuali. «Esiste ancora un margine di miglioramento in termini di attivazione della popolazione residente per il mercato del lavoro. Infatti, le regioni dell'Europa centrale e settentrionale raggiungono valori più elevati», sottolinea Luther. Lo scorso anno il tasso di occupazione dei giovani (di età compresa tra i 15 e i 24 anni) era del 36,3%, in calo rispetto al valore di riferimento del 2019 (38,2%). In pratica un calo di ben 3 punti percentuali rispetto al 2022. Un dato però soggetto a fluttuazioni, per cui «sarà lo sviluppo dei prossimi anni a mostrare se queste fluttuazioni sono un fenomeno statistico o se i fattori di politica dell'istruzione e del mercato del lavoro giocano un ruolo importante» viene spiegato nell'ultimo numero di «Mercato del lavoro News» da parte degli autori Werner Pramstrahler, Friedl Brancalion e Walter Niedermair.

In tema di persone senza lavoro, il tasso di disoccupazione rilevato dall'Istat/ Astat nel 2023 corrisponde al 2,0%, a rappresentare un calo dello 0,3% rispetto all'anno precedente e dello 0,9% rispetto al 2019. Il tasso di disoccupazione femminile (2,3%) è di 0,6 punti percentuali superiore rispetto a quello degli uomini (1,7%).

Nel 2023 per ogni mediatore impegnato presso i Centri di mediazione al lavoro della provincia erano registrati in media 967 disoccupati nelle liste di collocamento. Rispetto al 2022 si tratta di una sostanziale contrazione di circa 400 persone per mediatore. Come già negli anni precedenti, si osservano delle differenze specifiche per circoscrizione. La forbice spazia da 699 (circoscrizione del lavoro Egna) a 1.479 (circoscrizione del lavoro di Brunico).

Il miglioramento significativo di questa relazione, importante in termini di politica del lavoro, è dovuto al personale aggiuntivo impiegato nel 2022/23. «Ci stiamo lentamente avvicinando ad un rapporto di assistenza che ci consentirà di fornire un sostegno di alta qualità ai disoccupati e di mediarli in posti di lavoro adeguati», così Luther. La stretta svolta verso la politica attiva del lavoro, avviata negli ultimi anni, comincia a dare i suoi primi frutti. M.D.













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