Venerdì a Bolzano la giornata della cultura ladina. Il caposervizio Frenes: «Ci manca una struttura autonoma»

Dibattito sui media: Trail protesta per l'esclusione



 BOLZANO. È in programma venerdì, alle 9 a Palazzo Widmann, la "Giornata della cultura ladina, dedicata quest'anno al tema "Minoranze - Media - Lingua". Dopo l'introduzione del presidente Durnwalder e dell'assessore Mussner, le relazioni del direttore della radio tv rumantscha (Grigioni) Mariano Tschuor e dell'ex direttore del Tg3 nazionale Ennio Chiodi. Quindi il dibattito con lo stesso Mussner, il direttore della sede Rai di Bolzano Carlo Corazzola, la redattrice della rivista "Gana" Ingrid Runggaldier ed il redattore capo della Usc di Ladins Iaco Rigo.  Fa rumore il mancato invito alla tavola rotonda sull'informazione ladina dei rappresentanti di Trail, il tg in lingua ladina. E non nasconde il suo sconcerto Erwin Frenes, caposervizio del telegiornale. «Diciamo che siamo meravigliati: trattandosi di un convegno su minoranze, media e lingua ladina, pensavamo di meritare di essere coinvolti direttamente - commenta Frenes -. Siamo servizio pubblico da 64 anni, un diritto fondamentale sancito direttamente dallo statuto di autonomia, siamo fucina della lingua parlata, un media che ha risonanza anche sui non ladini».  In rappresentanza della Rai ci sarà però il direttore della sede Rai di Bolzano, Carlo Corazzola. «Lui è un rappresentante istituzionale e va benissimo che sia stato invitato, è un noneso e capisce il ladino, ma sulle questioni tecniche avremmo potuto dire la nostra».  Frenes non vede malizia dietro il "disguido" che ha portato al mancato invito di Trail al dibattito, ma attribuisce l'episodio ad un problema strutturale della Rai ladina. «Tutto nasce perché non abbiamo una struttura autonoma», dice. Un direttore ladino? «Un direttore no, ma un caporedattore sì, che faccia da sintesi interna, che partecipi ad esempio ai dibattiti sui finanziamenti. È una questione di pari dignità. Una redazione autonoma ci viene promessa fin dagli anni '80, era stata inserita da Durnwalder nel programma di coalizione all'inizio degli anni '90. Ma non se n'è mai fatto nulla, forse anche a causa degli interessi della redazione italiana, che grazie alla nostra presenza può continuare a rivendicare una sua specificità quale redazione autonoma rispetto a Trento. Venerdì ci sarà anche il direttore della tv rumantscha - conclude Frenes -: loro hanno radio 24 ore su 24 e 100 ore di tv all'anno, noi un'ora di radio al giorno e 39 ore di tv l'anno!». (mdg)

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