Bolzano

Ecco come sarà il palazzo dell'ex Upim in centro a Bolzano

Nei rendering restano gli elementi architettonici storici ma arriva una sopraelevazione moderna. Il vicesindaco Luis Walcher: «Vogliamo riqualificare la zona, a condizioni precise». Definiti i volumi e le altezze: al via l’iter di approvazione


Sara Martinello


BOLZANO. Approvato il piano di recupero, ecco i rendering dell’albergo da 90 camere che occuperà il palazzo ex Upim. Corredati di tutte le linee guida sulle quali la giunta comunale ha voluto avere l’ultima parola. La novità più importante è la sopraelevazione di due piani attraverso una struttura moderna. Ma saranno conservati gli elementi caratteristici del palazzo, dal cornicione storico alle grandi finestre ad arco che danno su via della Posta.

A nove anni dalla chiusura del primo grande magazzino con scala mobile a Bolzano, l’edificio acquisito nel 2017 dalla società “Palais Kaiserkrone” per 9 milioni di euro ha un futuro scritto nero su bianco, siglato dalla giunta all’unanimità.

Prima del 2013 il palazzo era in uso al gruppo Rinascente, che pagava alla famiglia Amati un affitto di 740 mila euro l’anno. «Da quando l’Upim è chiusa, non c’è più vita nel tratto fra l’ex caffè Mattei e via Goethe», sospira il vicesindaco Luis Walcher. Niente attività commerciali, niente vita, nel centro storico dove il canone di locazione dei locali destinati a negozi non scende mai al di sotto dei mille euro al mese - e più spesso supera i duemila.

Walcher prosegue: «Una riqualificazione darebbe nuova vita a un ampio segmento del centro. Volevo essere certo che la regia sarebbe stata della città, quindi abbiamo lavorato a lungo per capire cosa potesse essere realizzato e cosa no, vista pure la vicinanza di strutture peculiari come il Duomo e palazzo Campofranco. Abbiamo definito altezze e volumi».

Ne è scaturito un progetto di massima che ora dovrà intraprendere l’iter canonico: variazione della destinazione d’uso, progettazione definitiva ed esecutiva, vaglio della commissione comunale territorio e paesaggio. E servirà l’autorizzazione della Soprintendenza ai beni culturali. Tempi lunghi e costi gonfiati dalla crisi delle materie prime. Tutti a carico della società di Heinz Peter Hager e Robert Pichler, chiaramente.

L’idea sarebbe quella di realizzare un albergo low cost. Confermata dalla giunta la capienza massima, 190 posti letto in una novantina di camere ognuna con bagno privato. Al pianterreno, accanto all’ingresso dell’albergo, nelle planimetrie firmate dallo studio di architettura Area17 è previsto un retail, un negozio. All’ultimo piano due terrazze: la più piccola di pertinenza di due camere da letto, l’altra del bar comune. Niente palestra né area benessere. La terrazza su via della Posta non dovrà essere visibile dalla strada e i parapetti non potranno essere in vetro, materiale estraneo alle tipologie vigenti in centro.

Il Piano di recupero nato dalla proposta degli architetti Andrea Saccani e Michele Stramandinoli del febbraio 2020 e recentemente approvato dalla giunta riguarda il comparto tra vicolo Parrocchia, via della Posta, via Goethe e via della Mostra. Vi sono comprese otto particelle sotto tutela storico-artistica e undici immobili classificati come edifici di particolare interesse documentario. Inoltre l’area è interessata dalla tutela degli insiemi. «L’obiettivo principale – così la delibera adottata in municipio – è di rendere possibile una completa ristrutturazione e riqualificazione energetica». La nuova volumetria risulta in parte dal Bonus CasaClima. Le norme ambientali prevedono il raggiungimento della classe energetica CasaClima C o R per i volumi esistenti e A per quelli nuovi. L’altezza massima fuori terra risulterebbe fissata a 21,7 metri.

Particolare attenzione è riservata agli accessi veicolari. Qui la giunta ha messo i suoi paletti: l’accesso al parcheggio nel cortile sarà permesso solo al personale e alle persone con disabilità. La sosta per il carico e lo scarico delle merci sarà consentita ma senza intralciare la viabilità. Non sarà permessa quella degli ospiti, che dovranno usare i parcheggi limitrofi.













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