Il bilancio 2021

Energia e materiali: gli aumenti costano al Comune di Bolzano 14 milioni di euro

Preoccupa l’esplosione dei costi che, per l’anno in corso, verranno coperti con l’avanzo. Una parte dei 56 milioni destinati ad investimenti saranno utilizzati per pagare l’aumento esponenziale delle spese  


Antonella Mattioli


BOLZANO. Una batosta da 14 milioni di euro. A tanto - si prevede - ammonteranno gli aumenti dell’energia e delle materie prime. L'altro giorno il sindaco Renzo Caramaschi, assieme al direttore della ripartizione amministrazione delle risorse finanziarie Fabio Bovolon, ha presentato il consuntivo 2021 in fase di approvazione.

Le performance finanziarie sono ritenute buone; indubbiamente migliori - a detta dello stesso Bovolon - di molti altri comuni delle stesse dimensioni. Questo anche grazie al fatto che Bolzano non ha debiti; a differenza di molte altre amministrazioni pubbliche, nel resto del Paese, che sono in forte difficoltà.

Il costo della crisi

A preoccupare è l’ esplosione dei costi. Le bollette shock non arrivano solo alle famiglie, ma anche al Comune ovviamente. «Finora - spiega il sindaco - per la voce energia elettrica e riscaldamento degli edifici pubblici spendevamo tra i 4 e i 5 milioni di euro all’anno; dobbiamo prevederne circa 7 in più. Forse, speriamo, ne basteranno 5, però non possiamo rischiare di non avere fondi sufficienti.

Per il 2022 la Provincia ha previsto la possibilità di coprire le maggiori spese, derivanti dall’esplosione dei costi energetici e considerate spese una tantum, con l’avanzo di amministrazione disponibile che ammonta a 56 milioni. Un tesoretto che sarebbe destinato in realtà ad investimenti».

La speranza è che l’escalation dei costi energetici, spinti anche dalla guerra in Ucraina, sia “solo” una fiammata destinata a spegnersi. Ma se così non fosse e gli aumenti diventassero strutturali, nel predisporre il bilancio preventivo 2023, bisognerebbe inserirli nella voce spese correnti. «E a quel punto - anticipa Caramaschi - si dovranno trovare le risorse, tagliando o “limando” qualche servizio».

Oltre all’energia sono fuori controllo i prezzi delle materie prime, sempre ammesso di trovarle. «Ad integrazione degli stati di avanzamento delle opere pubbliche - anticipa il sindaco - dobbiamo prevedere aumenti per circa 7 milioni di euro. Complessivamente, tra energia e materie prime, parliamo di 14 milioni di aumenti che saranno sottratti dai 56 dell’avanzo di bilancio. Destinati, originariamente, a nuovi investimenti».

Spese e investimenti

La spesa totale impegnata dal Comune nel 2021 è stata di 323 milioni (333 nel 2020) che corrisponde a 3 mila euro per abitante. La spesa corrente e per investimenti ammonta a 249 milioni (243 nel 2020), pari a 2.253 euro per abitante (la media nazionale per abitante è di 921 euro).

Per la spesa corrente sono stati impegnati 196,1 milioni. Per fornire servizi alla collettività, il Comune ha acquisito risorse da famiglie e imprese (102 milioni di cui 53 da tributi e 49 milioni dai servizi), Stato (5 milioni) e Provincia (112 milioni di cui 62 per i servizi sociali e 50 per altro). Più nel dettaglio con l’Imi sono entrati nelle casse del Comune 50 milioni. Per quanto riguarda la pressione tributaria, Bolzano è al 21esimo posto: con 466 euro per abitante; guida la classifica Padova con 719 euro.

Buona parte delle risorse correnti vengono spese per il sociale (88,9%), quindi per i servizi istituzionali (39%, di cui il 33% per il personale).

La spesa pro-capite corrente a Bolzano è pari a 1.823 euro a fronte di una media nazionale di 711.

Nel 2021 sono stati spesi 52 milioni per nuovi investimenti

Gli investimenti maggiori riguardano il settore della mobilità (14,8 milioni), quindi giovani sport e tempo libero (11,4) e istruzione (10.1). La spesa media pro-capite annua, sempre riferita agli investimenti, è pari a 642 euro: Bolzano è al primo posto in Italia, tra i comuni tra i 100 ed i 250 mila abitanti.

Per quanto riguarda i tempi medi di pagamento, il Comune paga le fatture ricevute mediamente in 21 giorni (la media dei comuni dello stesso range è di 50 giorni). Nel 2021 il 97% delle fatture sono state pagate entro la scadenza (la media italiana è del 70%).













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