Evade l’Iva per cinque milioni 

Commerciante bolzanino nei guai. Era stato arrestato lo scorso anno, ora sono emersi nuovi sviluppi con altri quindici indagati L’imprenditore vendeva apparecchi elettronici a prezzi molto bassi grazie all’evasione dell’imposta. Contestata l’associazione per delinquere  


Mario Bertoldi


Bolzano. Poco meno di cinque milioni di Iva evasa ed un’accusa di associazione per delinquere e frode fiscale. E’ un’inchiesta che fa tremare i polsi quella che ha coinvolto un imprenditore bolzanino di 32 anni, titolare per diversi anni della ditta “New Pixel 24 srl” con sede al Kampill Center alla periferia nord di Bolzano. A suo carico e ad altri 15 indagati (nessuno dei quali altoatesino) la Procura della Repubblica sta concludendo le indagini. L’altro giorno il giudice Emilio Schönsberg ha firmato cinque nuovi ordini di custodia cautelare (ai domiciliari) con altri sequestri preventivi di beni per oltre un milione di euro.

Chiusa l’indagine.

Il commerciante bolzanino sotto accusa (assistito legalmente dall’avvocato Stefano D’Apolito) è indagato per aver violato le norme fiscali (protette dal decreto 74/2000) riuscendo a sfruttare i benefici indiretti di un presunto carosello fiscale con sistematica evasione dell’imposta sul valore aggiunto relativa al l’acquisto di merce elettronica di provenienza estera. Il sistema individuato e smascherato dagli inquirenti avrebbe permesso al commerciante bolzanino (che durante l’inchiesta finì anche agli arresti domiciliari) di porsi sul mercato web di merce elettronica (in particolare computer e telefonini) a prezzi molto competitivi. In realtà il titolare di «New Pixel 24” ha sempre sostenuto di essere stato in grado di praticare prezzi molto favorevoli solo grazie a logiche da grossista (quindi con acquisti quantitativamente rilevanti dagli stessi fornitori) e non per effetto di una presunta evasione Iva milionaria.

Tesi poco credibile.

La posizione del bolzanino, però, non ha mai trovato credito tra i magistrati . E non solo per quanto riguarda la Procura. Anche il tribunale del riesame, ad esempio, negò la revoca di un consistente sequestro preventivo di beni personali e aziendali (tutt’ora in atto) proprio perché la posizione dell’indagato è considerata molto pesante anche se la difesa (affidata come detto all’avvocato Stefano D’Apolito) ha sempre sostenuto che l’imprenditore bolzanino non avrebbe mai evaso un solo centesimo di Iva. In effetti - secondo quanto ricostruito dagli inquirenti - il mancato versamento dell’Iva sarebbe avvenuto ad opera di una società italiana intermediaria che, all’epoca, teneva i contatti con i con i fornitori esteri . Il titolare di «New Pixel 24» (azienda che all’apice della sua attività commerciale aveva un fatturato annuo di 15 milioni di euro) ha sempre sostenuto di essere stato all’oscuro di tutto. Gli inquirenti sono invece convinti che il commerciante bolzanino facesse parte a pieno titolo del carosello fiscale messo in atto ai danni dell’erario italiano.

Nuovi arresti.

L’indagine, condotta dalla Procura e dall’Agenzia delle dogane, ha ora portato all’emissione di nuovi provvedimenti cautelari mentre la magistratura si appresta a tirare le somme di anni di un paio d’anni di lavoro. Il giudice Schönsberg ha accolto le richieste avanzate dal procuratore Axel Bisignano proprio a tutela della maxi inchiesta. Nel frattempo l’avvocato difensore Stefano D’Apolito ha posto in liquidazione la società a responsabilità limitata che gestiva l’e-commerce. La ditta «New Pixel 24” al momento risulta inattiva (probabilmente in attesa delle conclusioni della Procura e dalla contestuale probabile richiesta di rinvio a giudizio). I dodici dipendenti che aveva l’azienda sono stati ovviamente licenziati e l’attività è completamente bloccata. Non avrebbe potuto essere diversamente dopo che il giovane imprenditore bolzanino si è trovato sotto sequestro tutti i beni personali ed anche i conti correnti aziendali con relativi fidi bancari. In quelle condizioni non vi era alcuna possibilità di proseguire, anche solo provvisoriamente. E l’attività, dunque, è stata chiusa.

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