Femminicidio di Alexandra Mocanu, in aula gli ultimi testimoni. Sentenza attesa il 27 marzo
In Corte d’Assise sentiti anche alcuni famigliari di Mecja, il carpentiere 27enne compagno della vittima e reo confesso del delitto
L'IMPUTATO Mecja in aula: "Mi ha tirato il martello, non ho capito più niente e l'ho colpita"
I VICINI DI CASA "L'avevamo vista con lividi al volto"
BOLZANO. È proseguito questa mattina, 5 marzo, davanti ai giudici della Corte d'assise di Bolzano, il processo per il femminicidio di viale Trieste, costato la vita ad Alexandra Elena Mocanu, barista di 35 anni uccisa a martellate la sera del 22 ottobre 2022 dal compagno Avni Mecja.
Il carpentiere di 27 anni è chiamato a rispondere di omicidio pluriaggravato. In aula è stato il turno degli ultimi testimoni di difesa e parte civile, tra cui l'ex marito della vittima e il dipendente della concessionaria dove Mecja, a inizio ottobre, si fece fare una copia della chiave dell'auto di Mocanu per poterla pedinare.
Sono stati sentiti anche alcuni famigliari dell'imputato che hanno riferito di alcuni segnali che avevano fatto loro pensare a una relazione problematica.
Nella notte tra il 22 e il 23 ottobre 2022, Mecja colpì e uccise a martellate la compagna, seguì una fuga-lampo a Tirana, da dove Mecja tornò per costituirsi.
E’ accusato di omicidio volontario aggravato dalla convivenza e da una precedente condanna per stalking, sempre nei confronti della compagna.
La sentenza è prevista il 27 marzo.