Franco Branciaroli è il Teatrante di Bernhard

L’attore torna a Bolzano per la stagione dello Stabile con un dialogo travolgente e logorroico



BOLZANO. Con la messinscena del “Teatrante”, testo graffiante scritto nel 1985 dal grande romanziere e drammaturgo austriaco Thomas Bernhard, Franco Branciaroli torna al Teatro Comunale di Bolzano nella stagione “La Grande Prosa” dello Stabile da giovedì 23 a domenica 26 gennaio (ore 20.30, domenica ore 16.00) per continuare la sua riflessione sul mondo del teatro e sul suo rapporto con la società attraverso la memoria che ne è l’elemento fondamentale.

Dopo aver vestito i panni di “Sir”, anziano capocomico shakespaeriano in declino in “Servo di scena” di Ronald Harwood, Branciaroli, regista e protagonista, affronta un altro testo contemporaneo di “teatro nel teatro”. Prodotto dal Teatro Stabile di Brescia e dal Teatro de “Gli Incamminati”, “Il teatrante” è un travolgente e logorroico dialogo in versi su arte, teatro, misoginia, ipocondria che esalta l’indole artistica del grande attore da sempre innamorato della parola e che fa rivivere appieno la feroce opera di Thomas Bernhard.

Poco rappresentato in Italia, il testo andò in scena per la prima volta nel 1985 ai Salzburger Festspiele per la regia di Claus Peymann e conobbe nella stagione 1985/86 una celebre prima rappresentazione italiana che si avvaleva della traduzione di Umberto Gandini, della regia di Marco Bernardi e dell’interpretazione - tra gli altri - di Tino Schirinzi, Andrea Emeri e Libero Sansavini per lo Stabile bolzanino.

La tragicomica vicenda narrata dal “Teatrante” è ambientata in un remoto teatro della provincia austriaca, dove approda Bruscon, teatrante di origine italiana frustrato e presuntuoso, seguito dalla sua compagnia di giro a conduzione familiare. L’anziano attore è fermamente intenzionato a mettere in scena “La ruota della storia”, opera da lui scritta, un testo che lo rispecchia appieno: pretenzioso e megalomane, intriso di invettive e paradossi sulla vita e sulla morte, sulla società e sulla felicità. Uno spettacolo destinato a non essere compreso da nessuno, tantomeno dal pubblico di contadini e maiali a cui è intenzionato a presentarlo nella minuscola locanda “Al cervo nero”.

Pessimista e disincantato come pochi altri autori, Bernhard delinea con tratto pungente la figura di un uomo di teatro stretto tra la propria ambizione e le necessità contingenti di sbarcare il lunario: uno dei suoi tanti personaggi smisurati e farneticanti, in equilibrio tra genialità e follia, impossibili utopie e banalità della vita di tutti i giorni.

Una figura tragicamente comica e potente come quella di Bruscon si attaglia perfettamente alla forza e alla sensibile versatilità di Branciaroli. «Franco Branciaroli è “Il teatrante” di Thomas Bernhard» è arrivata ad affermare la critica.

Dentro la scena di Margherita Palli che disegna una squallida locanda, illuminata dalle luci di Gigi Saccomandi, Branciaroli ci regala uno spettacolo di luminosa, brillante ferocia che rende un grande servizio all’opera dello scrittore austriaco, avvalendosi ancora una volta della bella traduzione di Umberto Gandini, profondo conoscitore dell’opera di Bernhard oltre che apprezzato scrittore e giornalista bolzanino.

E proprio Umberto Gandini, assieme a Franco Branciaroli, regista e interprete dello spettacolo, Alessandro Fambrini e Michele Flaim presenteranno lo spettacolo al pubblico venerdì 24 gennaio alle 17 negli spazi del Centro Trevi, in via Cappuccini 28. L’incontro che si colloca nell’ambito delle’iniziativa “Theatrum Philosophicum” promossa dal Dipartimento cultura italiana della Provincia di Bolzano in collaborazione con il Teatro Stabile è ad ingresso gratuito.

I biglietti per lo spettacolo sono acquistabili anche telefonicamente con carta di credito (0471 053800), o via internet, sono in vendita alle Casse del Teatro Comunale di Bolzano secondo il seguente orario: dal martedì al venerdì dalle 11.00-14.00 e dalle 17.00-19.00; sabato dalle 11.00 alle 14.00.













Altre notizie

Attualità