Funivia per la Plose, ecco il progetto


Mirco Marchiodi


BRESSANONE. Funivia Bressanone-Plose, d'ora in avanti si gioca a carte scoperte. In un'affollata assemblea pubblica che si è tenuta ieri sera al Forum, Comune e Provincia hanno finalmente svelato il progetto alla cittadinanza. Il sindaco Albert Pürgstaller e l'assessore provinciale ai Trasporti Thomas Widmann hanno assicurato che prima della decisione definitiva sarà presa in considerazione l'opinione della cittadinanza, ma hanno anche dato un'indicazione di massima: la soluzione ideale, secondo tecnici e politici, è quella di realizzare la stazione a valle della funivia presso la stazione ferroviaria.

L'IDEA. Il progetto di fondo è semplice, collegare la città alla montagna. Il binomio Bressanone-Plose viene già usato a livello promozionale, ma per renderlo davvero vincente serve qualcosa che leghi maggiormente le due realtà. La funivia appunto, che in pochi minuti permetterebbe di salire dal centro cittadino fino a Sant'Andrea e da lì proseguire per la Plose. L'assessore provinciale Thomas Widmann ha ricordato il progetto riuscito di Perca: il collegamento treno-funivia verso Plan de Corones inaugurato proprio questo inverno sta già dando ottimi risultati. E anche a Bolzano, la nuova funivia verso il Renon è un esempio di successo.

L'UTILIZZO. C'è chi teme che la funivia serva soprattutto ai turisti portando invece disagi in termini di rumorosità e impatto visivo alla città. Agli abitanti che hanno sollevato la questione, sono state presentate le stime riguardo a utilizzo ed entrate. Secondo i tecnici provinciali, sarebbero soprattutto i locali a fruire dell'impianto. Le cifre: il 55% dei passeggeri dovrebbe provenire dall'Alto Adige (25% pendolari, 12% escursionisti, 9% studenti e 9% sciatori), mentre i turisti utilizzerebbero la funivia per il 45% restante (25% nei mesi invernali, 20% nei mesi estivi). Attraverso un'apposita modulazione delle tariffe che andrebbe a premiare soprattutto pendolari e studenti, le entrate sarebbero invece garantire per il 63% dai turisti (38% inverno e 25% estate), mentre il 37% restante verrebbe coperto dagli abbonamenti dei pendolari (17%) e degli studenti (6%) e dai visitatori locali (9% estate e 5% inverno).

IL PROGETTO. Per i circa 500 metri di dislivello da coprire per arrivare da Bressanone Sant'Andrea sono state testate diverse soluzioni, dalla funicolare alla funivia fino alla cabinovia. La soluzione migliore, perché più veloce e flessibile per la scelta del tracciato, è la funivia "3S", del tutto simile a quella utilizzata per la funivia del Renon. Le caratteristiche tecniche: cabine da 35 posti con portata oraria complessiva di 1.800 persone. Il costo dell'impianto si aggira sui 25-30 milioni (dipende anche dal tracciato), i tempi di realizzazione - una volta formalizzata la decisione politica - sono di 2 anni.

IL TRACCIATO. È questo il punto del quale si è discusso più a lungo anche durante l'assemblea popolare di ieri sera. Il punto fermo è la stazione a monte, che sarà realizzata a Sant'Andrea, da dove parte l'attuale cabinovia "Valcroce". Resta da decidere il punto di partenza: sono sette le opzioni possibili, anche se in realtà due (piazzale discoteca Max e Palaghiaccio) avrebbero un tracciato quasi identico. L'opzione 1 è l'Acquarena. Ha diversi vantaggi, ma due problemi decisivi: un complicato percorso sopra il centro storico e il rischio di sovraccaricare una zona già turisticamente sviluppata proprio grazie all'Acquarena. L'opzione 2 è l'autosilo. Il problema maggiore è costituito dal Duomo lungo l'ipotetico tracciato verso la Plose, che di fatto rende quasi impossibile la realizzazione dell'impianto. Opzione numero 3, la stazione ferroviaria. Terreno già disponibile, vicinanza al centro, possibilità di collegamento tra treno e ferrovia fanno di questa ipotesi la favorita dei tecnici. La caserma Schenoni, l'opzione 4, garantisce una realizzazione priva di particolari difficoltà tecnica, ma - incertezza sull'effettiva disponibilità dell'areale a parte - è stata sconsigliata per via della posizione decentrata e dei problemi viabilistici. Problemi che non ci sarebbero nel caso si scegliesse l'opzione 5, rappresentata dalla discotyeca Max (o in alternativa dal piazzale del Palaghiaccio, opzione 5-b). Il grande svantaggio è la lontananza dal centro storico e le conseguenti ricadute minori sull'economia cittadina. Un problema che ha anche l'opzione 6, l'ultima, costituita dalla zona sportiva di Millan, che in più costringerebbe a un intervento paesaggistico piuttosto invasivo.

LA SCELTA. La discussione è aperta, ma la decisione sembra ristretta a tre ipotesi: «La soluzione della stazione - spiega l'assessore Widmann - è la migliore. Potremmo offrire qualcosa di unico, attirare turisti da tutta Italia e creare un indotto di milioni di euro. A Perca, dove parte l'impianto per Plan de Corones, stiamo registrando punte di mille ingressi giornalieri. Replicando gli stessi numeri anche qui a Bressanone, creeremmo un enorme valore aggiunto per il Comune e il circondario».

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