L'intervista

Galli: «Una follia avere in corsia e nelle Rsa sanitari non vaccinati» 

Duro il giudizio del direttore del Dipartimento malattie infettive del Sacco di Milano sull’alta percentuale di personale che rifiuta l’anti-Covid: «Rischiano di infettare i pazienti: sono degli irresponsabili, inadeguati al servizio»


Antonella Mattioli


BOLZANO. «Un medico o un infermiere che non si vaccini, deve cambiare mestiere. Tolleranza zero nei confronti dei sanitari che, difronte alla possibilità di proteggere se stessi e i propri pazienti, si rifiutano di farsi vaccinare». Massimo Galli, il direttore del Dipartimento Malattie Infettive dell’ospedale Sacco di Milano, non usa giri di parole per commentare l’imbarazzante percentuale del personale sanitario altoatesino che si è fatto vaccinare: solo 5.062 persone (amministrativi compresi) su poco più di 9 mila dipendenti, il 50,2% contro il 70-80-90% a livello nazionale. Nonostante i dipendenti Asl abbiano pagato un prezzo pesante al Covid: da marzo si sono ammalati in 1590, di cui 430 ancora positivi; 41 i medici di famiglia e i pediatri che si sono ammalati, di cui 12 non ancora guariti. Si calcola che circa l’8% del personale Asl al momento sia positivo al Covid: preoccupa l’aumento delle infezioni tra gli operatori sanitari con circa 15 nuovi casi al giorno.

Professor Galli, come spiega un atteggiamento simile da parte dei sanitari altoatesini?

Purtroppo non si spiega: è ingiustificabile dal punto di vista scientifico; riprovevole dal punto di vista etico-professionale. Non è una novità che in Alto Adige ci sia un’ ostilità diffusa nei confronti dei vaccini in generale, ma questa volta la situazione è particolarmente grave perché siamo di fronte ad una pandemia. E i primi a vaccinarsi dovrebbero essere proprio i sanitari per tutelare loro stessi innanzitutto ed evitare di infettare i loro pazienti. Solo degli irresponsabili possono rifiutare il vaccino.

Ma come si fa a obbligare il personale a vaccinarsi in assenza di una legge?

Purtroppo, a quanto pare, il governo è occupato in altre faccende. Per me un sanitario che non si vaccino dovrebbe andare incontro a sanzioni pesanti.

La Costituzione riconosce il diritto del singolo a rifiutare un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge.

Lo so e per questo credo che si debba andare a cercare nelle pieghe delle leggi, il modo per considerare il sanitario che non si vaccini, inadeguato al servizio. Lo ripeto: è una follia pensare che oggi un operatore sanitario possa andare in corsia dopo aver rifiutato il vaccino. Per non parlare delle Rsa: non è ammissibile che chi opera nelle strutture per anziani non si vaccini.

Lei si è già vaccinato?

L’ho fatto il primo giorno. Fra sei mesi compio 70 anni, soffro da sempre di allergie e di asma: non ho avuto nessun dubbio a farlo. Nessun effetto indesiderato

Cosa può dire a NoVax e scettici?

Che ho visto crepare e anche malamente troppe persone in questi mesi. Nella solitudine totale e nella disperazione dei parenti. Il vaccino è l’unica arma che abbiamo, ma è potente e ci consentirà di uscire dalla pandemia. Bisogna fare presto e vaccinare tutta la popolazione.

Ma scettici e NoVax sono preoccupati per gli effetti indesiderati forse anche gravi che, magari fra qualche anno, potranno avere i vaccini anti-Covid.

Se avessimo dovuto ragionare così ci cureremo ancora con il pendolino, gli amuleti e l’incenso. Per tutti i nuovi farmaci e i nuovi vaccini è previsto il Postmarketing surveillance, ovvero il monitoraggio per verificare - dopo la messa in commercio - eventuali effetti indesiderati o controindicazioni e correggere - se necessario - il tiro.

 













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