Gli animalisti contro le reti che ammazzano i piccioni

Posizionate in piazza Dogana. Secondo Calissoni (Oipa) sarebbero illegali I volatili rimangono intrappolati e muoiono. Denuncia in Procura



BOLZANO. A distanza di pochi giorni dall’apertura della delegazione provinciale Oipa - l’Organizzazione internazionale protezione animali - è già pervenuta la prima segnalazione di bolzanini indignati per la morte di alcuni piccioni, rimasti intrappolati in una rete installata in un varco tra due edifici in piazza Dogana. Claudio Calissoni, delegato provinciale Oipa, ha segnalato immediatamente il caso alla stazione di Bolzano del corpo forestale provinciale competente per la tutela degli animali selvatici, anche quando si trovino in città. «I piccioni sono a tutti gli effetti da considerarsi animali selvatici protetti dalla legge, come sancito dalla direttiva comunitaria 2009/147 e ampiamente ribadito dalla sentenza della Corte costituzionale n. 278/2012, che ha di fatto abrogato l'interpretazione della legge provinciale sulla caccia, secondo cui i piccioni andavano considerati animali domestici rinselvatichiti. Provocare la morte di un piccione selvatico, quindi, può costituire reato, lo stesso che si commetterebbe uccidendo un rapace» afferma Calissoni. Le reti di piazza Dogana sono state installate per evitare la nidificazione dei piccioni, come prescritto dal Comune al fine di contenere il numero dei volatili e per motivi igienico sanitari. «I fatti dimostrano, tuttavia, come sia stata utilizzata una rete non idonea ad evitare l'intrappolamento e la morte degli stessi animali che dovrebbero, da questa, essere respinti». Il risultato è sotto gli occhi di tutti i passanti: «due animali, un piccione e una tortora, sono già morti; altri potrebbero fare la stessa fine in qualsiasi momento». Con effetti contrari alle intenzioni: sopra al bancomat della Cassa di Risparmio e ai tavoli del ristorante Fossa dei Leoni penzolano carcasse di uccelli, una situazione igienica non certo idilliaca» commenta Calissoni. Per evitare nuove vittime tra i volatili di qualsiasi specie, «visto che la rete non è certo selettiva se non sulle dimensioni degli uccelli, sarebbe stato - e sarebbe ora - sufficiente sostituire quella incriminata con una nuova rete a maglie più strette o in materiale rigido, ma pare che la disponibilità di chi l'ha fatta installare non ci sia affatto». Quindi, «dopo aver sentito il parere del nostro ufficio legale nazionale, abbiamo deciso di presentare un esposto alla Procura, ipotizzando la violazione della legge sulla caccia, il maltrattamento e l'uccisione di animali, reati che vengono perseguiti d'ufficio, cioè senza querela di parte, e che molto spesso vengono contestati anche quando manchi la volontà specifica di provocare sofferenze e morte agli animali, basta infatti l'indifferenza a commetterli».(da.pa)

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

l’editoriale

L’Alto Adige di oggi e di domani

Il nuovo direttore del quotidiano "Alto Adige" saluta i lettori con questo intervento, oggi pubblicato in prima pagina (foto DLife)


di Mirco Marchiodi
la promessa

Kompatscher: «Adesso basta: stop a case costruite per i turisti» 

L’emergenza abitativa. La risposta del governatore ai sindacati: «Gli alloggi nelle nuove aree convenzionate solo per residenti stabili». I rappresentanti dei lavoratori: «La zona di ponte Roma resti produttiva». Il sindaco: «Bisogna ampliarsi nei centri limitrofi»


antonella mattioli

Attualità