Scuola

Gli studenti tornano in gita ma solo per distanze brevi 

Le regole imposte da Cts e Miur consentono i viaggi fra le zone bianche ma le scuole per ora si limitano alle uscite di un giorno anche per i problemi del Green Pass


Gianluca Marcolini


BOLZANO. Scolari e studenti bolzanini tornano a mettere il naso fuori delle loro aule, dopo un anno e mezzo costretti in classe, o a casa, per colpa della pandemia, ma per ora si devono accontentare di viaggi brevi o addirittura di semplici escursioni nei parchi della città, di passeggiate che culminano con il pranzo al sacco. Tutto pur di tornare a muoversi. È la scuola ai tempi del Covid, anzi del Green Pass.

Da qualche giorno sono riprese ufficialmente le gite scolastiche, dopo il via libera del Comitato Tecnico Scientifico e Ministero dell’Istruzione.

«Cts e Miur hanno stabilito i protocolli che prevedono la possibilità di organizzare le gite scolastiche a partire dal 6 settembre - spiega il Sovrintendente scolastico della provincia di Bolzano Vincenzo Gullotta -. Le classi sono libere di muoversi da una zona bianca a un’altra, mentre nulla viene stabilito per quanto concerne le gite fuori Italia.

Il Green Pass è necessario laddove è previsto dai vari protocolli, ad esempio per entrare nei musei e teatri, mentre non serve se si va in gita in un parco, così come lo si deve avere per spostarsi sui pullman e sui treni ad alta percorrenza, non su quelli regionali. Le scuole altoatesine al momento stanno programmando solo viaggi di breve durata, perlopiù di una giornata».

E comunque non più lunghi di 48 ore anche per non complicare ulteriormente le cose: in caso di viaggi di durata superiore, infatti, gli studenti non vaccinati sarebbero chiamati a un secondo tampone (per continuare a visitare musei o anche solo per fare rientro a casa a bordo di treni ad alta percorrenza o pullman) con tutto quello che ciò comporterebbe in termini pratici (la ricerca di una farmacia) e anche legali: in una nota, inviata in questi giorni a tutte le scuole, viene evidenziato il divieto assoluto, per l’istituzione scolastica, di apprendere notizie riguardo la vaccinazione o meno degli studenti e l’origine del Green Pass (vaccino o tampone). Ecco perché quasi tutte le scuole hanno deciso di rinviare a tempi migliori (al 2022) i viaggi d’istruzione più lunghi.

«Per ora ci limitiamo a uscite di una sola giornata, meno complicate da organizzare ma altrettanto stimolanti, come è successo andando a Trento - commenta la dirigente del liceo scientifico Torricelli Francesca Maganzi Gioeni d’Angiò - mentre per le uscite più lunghe se ne riparla l’anno prossimo; nel frattempo vedremo come evolverà la situazione. Intanto, abbiamo voluto riportare i ragazzi all’esterno, dando vita anche a semplici escursioni con pranzo a sacco nei parchi della città. L’obiettivo è recuperare parte della socialità andata perduta per colpa della pandemia».

«Le uscite brevi che comportano una complessità ridotta le abbiamo già fatte ripartire - spiega Laura Cocciardi, dirigente del liceo Pascoli - ma non disperiamo di poter tornare a organizzare anche i viaggi di istruzione più lunghi: ci stiamo già ragionando ma poi vedremo come evolverà la situazione per capire il da farsi. Alcuni nostri studenti sono stati a Dobbiaco per un modulo del progetto Pon cui partecipiamo come scuola: si sono spostati su treno regionale e dunque non hanno avuto bisogno del Green Pass. Dopo due anni di pandemia è comunque un passo avanti importante».













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