Le regole

Green Pass, nei negozi controlli a campione 

Sospiro di sollievo dei commercianti che eviteranno di fare un super lavoro. Ma da domani, martedì 1 febbraio, il certificato verde “base” sarà necessario per entrare in quasi tutti gli esercizi



BOLZANO. Poche ora ancora e, il 1° febbraio prossimo, entreranno in vigore le nuove direttive introdotte dal Dpcm che il presidente del consiglio Mario Draghi ha firmato il 21 gennaio scorso. Il decreto fissa le nuove regole per l’accesso agli uffici pubblici e alle attività commerciali, a seconda della tipologia merceologica. Si potrà continuare ad andare al supermercato senza certificazione verde e comprare qualunque cosa, non solo beni di prima necessità, ad esempio, ma per l’ingresso all’ufficio postale servirà il certificato verde base (vaccinazione, guarigione, tampone). Da martedì prossimo, inoltre, servirà il green pass base anche per entrare in tabaccheria.

A vigilare sul rispetto delle misure saranno i titolari e il personale degli stessi esercizi. Ma le novità hanno subito sollevato proteste e malumori. Confesercenti Alto Adige, nel timore che responsabili e dipendenti delle attività siano costretti a trasformarsi in “guardie”, ha chiesto chiarimenti a Roma. E la risposta, almeno in questa fase, è stata rassicurante: dal primo febbraio, non sarà necessario alcun “ piantonamento” degli ingressi dei negozi per controllare il green pass a tutti i clienti.

«È stato stabilito – spiega il direttore di Confesercenti Alto Adige, Mirco Benetello – come non occorra per i titolari degli esercizi predisporre un controllo capillare all’accesso. Sarà necessaria, invece, una verifica a campione sul possesso del green pass base ai clienti che già sono entrati in negozio». Nelle scorse ore, agli esercenti è stata inoltrata una circolare della sede centrale con le interpretazioni della disposizione. Molte attività, insomma, possono tirare un sospiro di sollievo: dal commercio di vicinato ai tabacchini passando per le librerie, le banche o la posta. Una formula di semplificazione anche alla luce della sostanziale libertà di acquistare beni non di prima necessità negli esercizi esentati (come, banalmente, gli ipermercati che devono solo preoccuparsi che i clienti privi di green pass base non consumino alimenti o bevande sul posto).

«Qualunque sia l’opinione che il singolo può avere su questa nuova disposizione – chiude la vicepresidente Elena Bonaldi – la possibilità di effettuare solo controlli a campione rappresenta un necessario alleggerimento delle procedure che vengono imposte a negozianti ed esercenti». Precisazioni che sono state accolte con soddisfazione anche dall’Unione Commercio e Turismo.

«Questo chiarimento da Roma rappresenta una grande facilitazione per le numerose attività del commercio al dettaglio – afferma il presidente Philipp Moser -. Soprattutto per le molte aziende, piccole e familiari, i controlli all’ingresso dei clienti avrebbero rappresentato un maggiore carico di lavoro per titolare e collaboratori oltre ad un aumento dei costi» sottolinea ancora il presidente che, però, ricorda che «a beneficiare di norme più severe in ambito burocratico, che levano l’ossigeno al commercio al dettaglio, sono invece i giganti del commercio online, che non si preoccupano dei posti di lavoro né pagano le tasse sul territorio».

Per nulla soddisfatta, invece, Federazione lavoratori pubblici dell’Alto Adige. Il sindacato ricorda che «sono centinaia gli uffici tra Trento e Bolzano che saranno chiamati a sostenere un’eccezionale sforzo organizzativo, visto che non tutti sono in grado di poter garantire il controllo di migliaia di persone che quotidianamente si recheranno negli uffici.

La Flp – si legge nella nota – ha inviato alle Pubbliche Amministrazioni di Trento e Bolzano la richiesta urgente di stipulare appositi appalti/convenzioni con società di servizi “esterne” che assicurino il controllo dei green pass sull’utenza durante le ore di apertura degli uffici al pubblico. Il controllo dell’utenza non potrà essere delegato da parte dei dirigenti ai dipendenti degli Uffici. In primo luogo perché a causa delle gravi carenze di personale e degli aumentati carichi di lavoro, non è possibile distrarre altre unità di personale per garantire l’ennesimo adempimento. In secondo luogo perché i predetti controlli non rientrano in nessuna mansione degli impiegati in servizio, né è supportata dai contratti vigenti».













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