LE CIFRE DELLA CRISI

I disoccupati in Alto Adigesuperano quota 10 mila

In dodici mesi sono cresciuti del 20,7 per cento, aumentando di 1.740 unità


Maurizio Dallago


BOLZANO. In dodici mesi i disoccupati in Alto Adige sono cresciuti del 20,7 per cento, aumentando di 1.740 unità, per arrivare ad un totale di 10.133 lavoratori. I dati dell’Osservatorio sul mercato del lavoro relativi a febbraio 2009 parlano chiaro. Il raffronto sullo stesso mese dell’anno precedente è impietoso e dimostra che la crisi - almeno a livello di occupazione - sta dispiegando ancora tutti i suoi effetti. I sindacati sono preoccupati. Tra gli altri indicatori occorre registrare, sempre su base annua, un aumento al ricorso alla cassa integrazione guadagni sia ordinaria (42%) che straordinaria (469%). Aumentano anche le persone che un’occupazione ce l’hanno, arrivando a quota 192.516, con 1.584 occupati in più, pari allo 0,8 per cento. Ma non in tutti i settori. Se il «boom» è lagato soprattutto al comparto alberghiero legato alle stagioni del turismo, sono in calo i settori manifatturiero e quello dell’edilizia.
 «Siamo preoccupati rispetto a questi dati, si è superata la soglia dei 10 mila disoccupati e quello che temo di più è un trend negativo per l’anno in corso soprattutto in settori come l’edilizia, con il 2010 che sarà ancora più duro rispetto all’anno precedente», sottolinea Toni Serafini. «Un pronostico che si basa sulle poche aree per l’edilizia e il basso numero di infrastrutture pubbliche in cantiere quest’anno», ancora il segretario altoatesino della Uil. Per quest’ultimo è necessario che avvengano alcuni cambiamenti, innanzitutto a livello statale. «È partito l’iter che portare il periodo di cassa integrazione ad un anno e mezzo. Poi dobbiamo considerare che oggi un cassaintegrato prende circa il 60-70 per cento del suo salario da occupato, troppo poco per vivere in modo dignitoso», evidenzia Serafini. L’altro versante è quello della Provincia. «Avevamo iniziato un confronto con l’ex assessore Repetto e mi auguro che su questa direzione prosegua anche il nuovo assessore Bizzo», così il segretario della Uil. «È ovvio che la Provincia da sola non può bastare a risolvere i problemi dell’occupazione in questo periodo di crisi, ma l’amministrazione altoatesina può alleviare i problemi, ad esempio con maggiori interventi a favore delle famiglie, agendo sulle tariffe», dice Lorenzo Sola. In merito ai dati sul mercato del lavoro in provincia di Bolzano anche il segretario della Cgil sottolinea «la sofferenza di alcuni settori, come l’edilizia ed il manifatturiero». «Anche nel commercio ci sono segmenti che soffrono, aldilà di quelli legati al turismo», afferma Sola, imputando poi alle politiche del governo la mancanza di un rilancio su scala nazionale.
 Tornando ai dati resi noti ieri, le ore lavorate nel settore edile sono diminuite del 3% a febbraio rispetto allo stesso periodo del 2009, la cassa integrazione ordinaria è cresciuta del 42%, un dato che senza il comparto edile vede un più 9%. A livello di occupazione oltre ai segni meno per quanto riguarda industria e artigianato, c’è pure l’edilizia sia a livello industriale che artigianale. In senso opposto, i comparti alberghiero, pubblico, agricoltura e commercio.













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