I dolmen in piazza Magnago? «Sembrano tre bare»
Battute fulminanti sulle tre sculture sistemate agli angoli della spianata
LE FOTO - I dolmen della discordia: nati per unire stanno raccogliendo tante critiche
BOLZANO. La battuta più fulminante è venuta a Hans Heiss: «Beh, a guardarli così, all'impronta, sembrano tre bare...». Quella più legata alla colleganza professionale a Oswald Zoeggeler: «È una piazza direi... severa. E loro tre, quei parallelepipedi sembrano tutt'altro che disposti a incontrarsi. Men che meno ad abbracciarsi».
In realtà dovrebbero. Perché, così spiegava la committenza (cioè la Provincia) approvando il progetto di riqualificazione, dovevano e dunque dovrebbero simboleggiare “attraverso i marmi di tre diverse provenienze tra le cave altoatesine, la presenza dei tre gruppi etnici qui conviventi”. In verità le statue-dolmen ricordano strutture primordiali, pre-storiche, e sono esteticamente omogenee rispetto al rigore, altrettanto scultoreo e freddo, della rinnovata piazza Magnago.
Per Stanislao Fierro, il suo progettista, lo slargo in realtà ha raccolto fedelmente le indicazioni della Provincia che lo voleva funzionale rispetto al suo possibile uso: manifestazioni, cerimonie, aventi collettivi. E dunque con la precisa necessità di essere uno spazio mobile, flessibile, non condizionato da strutture fisse o troppo estetizzanti. «Così anche - ha scritto l'architetto Calderan - da valorizzare i tre palazzi che la chiudono, rappresentativi di tre epoche della nostra storia anche autonomistica».
E proprio l'autore di uno dei palazzi che vi si affacciano, il più moderno, è Oswald Zoeggeler che aggiunge: «Rispetto il lavoro degli architetti. Che, per altro, in questo caso hanno evidentemente rispettato le richieste della proprietà». Ma lei, come l'avrebbe fatta? «Io in realtà l'avevo disegnata. Ho partecipato al concorso di progettazione e non ho vinto. La mia era una piazza sormontata da una copertura che arrivava fino al quarto piano e, sotto, avevo previsto una sorta di salotto urbano... Con divani, poltrone, tavolini».
Sul vuoto, seppur molto architettonico di piazza Magnago, ha ancora qualcosa da dire Heiss: «Abbiamo sofferto tutti questi mesi - sorride il consigliere provinciale verde - ma, vedendo i risultati, mi attendevo qualcosa di più caldo e accogliente». Dovrebbero rappresentare i tre gruppi professore... «E allora staremmo freschi». E perché? «sono lontane. Se i tre gruppi se ne stanno così, addio dialogo».