I Verdi alle elezioni con Staffler e Perini 

Allarme populismo, ma l’assemblea non trova la quadra sulla testa di lista I nodi da sciogliere entro settembre: giovani, Bolzano, e gli “italiani”


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Il programma è: «Ce la giochiamo tutta». Alle elezioni provinciali i Verdi puntano a confermare tre consiglieri («meglio quattro»). Ma la svolta, non è un segreto, sarebbe l’approdo in giunta. «Faccio politica per governare, cioè per cambiare le cose», conferma la co-portavoce e capolista Brigitte Foppa. La lista è stata studiata per questo obiettivo, innesti nuovi, profilo tecnico e istituzionale. Meno movimentismo, più amministrazione, suggestioni per un elettorato anche moderato, scontento di Svp e Pd. Rilanciare una visione democratica, basata sui diritti e l’ecologia, hanno detto, «in questo tempo di tempesta», di saldatura tra destra estrema e populismo. Ieri mattina al Centro parrocchiale la presentazione alla assemblea provinciale della proposta di lista parziale con 28 nomi, da completare e ratificare nella seduta del 1 settembre. Due le novità forti per la testa di lista: Hans Peter Staffler e Stefan Perini.

Il nome del primo (direttore generale dimissionario della Provincia) era già trapelato. Carte svelate solo ieri invece per il direttore dell’Ipl, l’istituto per la promozione del lavoro, che si candiderà come indipendente. La discussione sulla testa di lista da otto nomi non è però filata liscia. Toni pacati, ma obiezioni di sostanza, nervosismo dietro ai sorrisi. Per uscirne senza escalation è stato deciso con votazione di utilizzare le settimane fino a settembre per discutere eventuali modifiche sui primi otto posti, oltre che per completare la lista fino a 35 nomi. «Ci sono alcune persone che ci stanno ancora pensando e lasciamo aperte le porte agli amici della sinistra», spiega Riccardo Dello Sbarba.

Questa la proposta di testa di lista presentata ieri dal comitato dei garanti, composto da Karl Tragust, Hans Heiss, Erica Fassa, Patrizia Trincanato e Tila Mair: gli uscenti Brigitte Foppa e Riccardo Dello Sbarba, Hanspeter Staffler, Cornelia Brugger, Tobias (Tobe) Planer, Markus Frei, Chiara Rabini e Stefan Perini.

Queste le voci critiche emerse in assemblea. È stata chiesta una posizione più alta per Chiara Rabini, referente comunale per i richiedenti asilo, per dare un segnale su questo tema e per valorizzare meglio le candidature italiane-bolzanine in una lista che scarseggia sotto questo profilo. I giovani chiedono invece il quarto posto per Tobe Planer (consigliere comunale e co-portavoce), come in una proposta iniziale, assegnato poi a Cornelia Brugger (ex Pd, già candidata di Leu alle politiche). «Prendiamoci il tempo per discuterne. Meglio così, piuttosto che chiudere subito sui nomi e trascinarci i malumori in campagna elettorale», ha detto Brigitte Foppa.

Perini è noto per le sue analisi talvolta ruvide sulla situazione locale. «Mi candido per impegnarmi sui temi su cui lavoro da sempre, il lavoro, le condizioni di lavoro, il welfare, le retribuzioni». Staffler, la cui candidatura serve anche per allargare il bacino elettorale tradizionale dei Verdi, mette subito in chiaro infatti: «Sono un sudtirolese doc, conosco le persone e il territorio, credo nei Verdi come forza autenticamente eco-sociale, capace di proposte non solo sull’ambiente, ma su una visione complessiva. Sono un tecnico, pragmatico». Staffler partecipa alle sedute di giunta come direttore generale. La suggestione lanciata è di vederlo allo stesso tavolo, come assessore. Dopo lo choc delle elezioni politiche nel Pd stanno dicendo che bisogna parlare con i Verdi, provare a costruire un’asse di centrosinistra per «condizionare» la prossima giunta provinciale. «Dipende molto dai numeri, ma non solo», dice Brigitte Foppa, che nel suo discorso ha parlato di «tempo delle terre frananti. I populisti se la prendono con chi sta in basso, i migranti, e con chi sta molto in alto, l’Ue. E i Verdi, di solito così avanti nel pensiero, dove sono oggi? È la stagione dell’uomo forte, Salvini la incarna. Si parla di punti di programma, ma non c’è una visione di insieme. Allora torniamo ai fondamentali, come la Costituzione: dopo la guerra sì che conoscevano la differenza tra giusto e sbagliato. Dovremo fare una campagna basata sui diritti, che non sono più scontati». Dello Sbarba rivendica il lavoro del gruppo consiliare, «siamo un punto di riferimento». Elenca le difficoltà della Svp («sconfitta sul referendum dell’aeroporto, Convenzione dominata dalla destra, guerra civile delle lobby sull’urbanistica») e parla di «dissolvimento del Pd». Per orientarsi nella tempesta Dello Sbarba suggerisce di tenere come punti di riferimento «la democrazia, l’uguaglianza e la conversione ecologica. Non puoi avere la tua felicità negandola agli altri, e penso ai migranti».

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