BOLZANO. Bolzano «sfregiata» dall’autostrada che l’attraversa e dall’arginale che corre sotto. Bolzano trasformata: senza A22 e arginale, si recupera a verde anche la riva dell’Isarco che dà su via Galilei. È l’effetto prima e dopo la cura che i dieci saggi, guidati dall’urbanista Francesco Sbetti, hanno illustrato ieri alla giunta comunale. Riunione straordinaria al Colle per parlare del nuovo Piano urbanistico. «Spostare l’autostrada, interrare l’arginale - commenta il sindaco Luigi Spagnolli - non è solo un bel sogno. Io ci credo e se la maggioranza mi segue, possiamo far pressione sull’A22». Il gruppo di tecnici voluto dall’assessore Bassetti ha presentato una serie di proposte, indubbiamente affascinanti, dal titolo: «Bolzano disegna il domani». Nei prossimi mesi ne discuteranno i partiti e il dibattito coinvolgerà un po’ tutta la città. Quindi, a settembre, dovrebbe arrivare il documento politico di Bassetti sulla base del quale i tecnici comunali - guidati probabilmente da Sbetti - elaboreranno il nuovo Piano urbanistico che detta le regole dello sviluppo del capoluogo per i prossimi 10 anni.

Austostrada. Stabilito che in base ai calcoli fatti, a Bolzano, oltre ai quartieri Firmian e Casanova, serviranno altri 3 mila alloggi, si tratta di decidere dove e come costruire. I paletti messi della Svp sono inamovibili: niente consumo di ulteriore campagna.
«E su questo - dice Spagnolli - sono d’accordo: non si può cementificare tutto. Sfruttiamo meglio quello che c’è e oggi è sottutilizzato. Per fare questo però servono scelte forti sulla viabilità».
I rendering, presentati dai saggi alla giunta, rendono bene la situazione: se al computer si prova a spostare l’austrada sotto la montagna e s’interra l’arginale in via Galilei, oltre alla riva dell’Isarco si recupera tutta la fascia di terreni che gravitano intorno a via Galilei.
«Questo - spiega il sindaco - ci consente di fare l’operazione suggerita da Bassetti e dai saggi: trasformare in residenziale una zona inserita nel Puc come produttiva. Quella è la parte più vicina alla città e attualmente è utilizzata solo in parte. Certo che fino a quando autostrada e arginale restano dove sono, è dura pensare di farci dei condomini. Una scelta di questo tipo è invece possibile anche subito, sulla parte alta della zona industriale che confina con Oltrisarco. Lì sarebbe tutto più facile».

Arginale. Il nuovo piano del traffico dell’assessore Klaus Ladinser prevede però il raddoppio dell’arginale. Se passasse questa proposta, non avrebbe più senso spingere per lo spostamento dell’A22?
«È su questo che come giunta - afferma il sindaco - siamo chiamati a decidere. Per me la soluzione migliore resta lo spostamento sotto la montagna dell’autostrada. Ma bisogna essere d’accordo tutti. Altrimenti non si fa nulla».
Bolzano ne parla da anni, ma ai vertici dell’A22 finora non è mai arrivata nessuna richiesta in tal senso.
«In effetti - ammette Spagnolli - è così. Ci ha provato anche Salghetti, ma alla fine si è trovato solo».
E stavolta sarà lo stesso?
«Spero di no. Spostare l’autostrada è strategico per lo sviluppo della città».
Concretamente è fattibile?
«Dal punto di vista tecnico sì: ci sono già alcuni progetti. Lo scoglio grosso è rappresentato dai costi. Però, se davvero ci crediamo, allora possiamo porla come priorità e a quel punto i fondi si troveranno. Come si sono trovati per i tunnel della Val d’Ega, della Val Sarentina, della Val Badia e adesso di Ora. Perché non si dovrebbero trovare per Bolzano?».

Ponte Adige. La sfida dunque si chiama A22. Ma non solo. I saggi suggeriscono di creare una zona residenziale a Ponte Adige. E l’idea non dispiace affatto.
«In fondo - dice Spagnolli - è a due passi da Bolzano, perché c’è la stazione del treno e c’è la ciclabile. La Provincia poi vorrebbe far passare di lì anche il tram dall’Oltradige».
(an.ma)