Il killer dei Piani poteva uccidere ancora

Il Pm contesta a Kevin Montolli due aggravanti da ergastolo. Il consulente della Procura: «E’ molto pericoloso»



Kevin Montolli, il panettiere di 20 anni che il 9 settembre dello scorso anno ha ucciso a coltellate una prostituta bulgara, è stato citato in giudizio con rito immediato davanti alla Corte d’assise.

La decisione è del sostituto procuratore Axel Bisignano che ha condotto l’inchiesta e che ha dunque deciso di velocizzare l’iter processuale saltando il filtro dell’udienza preliminare. I fatti sono chiarissimi, l’inchiesta è stata rapida ed esaustiva. Non solo. La citazione diretta davanti alla Corte d’assise permette anche di risolvere anche il problema della custodia cautelare in carcere dell’imputato che, se i tempi si fossero ulteriormente allungati prima dell’eventuale rinvio a giudizio del Gup, avrebbe potuto sperare di essere rimesso in libertà in attesa di giudizio.

Secondo il dottor Michele Piccolin, psicologo, consulente della Procura. Montolli è un soggetto perfettamente in grado di intendere e di volere ma affetto da una patologia che incide sulla sua personalità e che lo rende estremamente aggressivo e pericoloso nel rapporto con l’altro sesso. In altre parole il consulente avrebbe messo in guardia il pubblico ministero: Kevin Montolli - se rimesso in libertà - potrebbe essere indotto a colpire e ad uccidere nuovamente.













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