Il M5S: «I 18 milioni potrebbero sparire» 

Il caso del Piano periferie. Caramaschi: «Accordo firmato». Fortini: «Il governo rivedrà i progetti». Fugatti: colpa del Pd



BOLZANO. Il sindaco Renzo Caramaschi tiene bene in vista sulla scrivania la cartella dedicata ai 18 milioni assegnati a Bolzano all’interno del programma nazionale per la riqualificazione urbana e le periferie. Per 96 comuni su 120 quei fondi sono ora congelati fino al 2020. Bolzano compresa. Così ha deciso l’emendamento della maggioranza di governo nel decreto Milleproroghe, votato al Senato e che in settembre verrà discusso alla Camera. C’è la rivolta dei sindaci e si studiano i ricorsi. I 18 milioni erano stati assegnati nel gennaio 2017 per il Pru di via Alto Adige: tra le opere pubbliche, il sottopasso sotto via Alto Adige collegato al progetto Benko. Il Movimento 5 Stelle mette però in dubbio che nel 2020 i fondi arriveranno e la Lega accusa il Pd di aver votato a favore dell’emendamento contestato.

Caramaschi sfoglia il fascicolo e mostra la convenzione firmata dalla segreteria generale della Presidenza del Consiglio, «ce l’hanno restituita firmata nel gennaio di questo anno. Non è una vaga promessa, è un accordo firmato tra un Comune e il governo». Il caso è esploso mercoledì. Anche il giorno dopo Caramaschi ribadisce di essere arrabbiato per il metodo ma tranquillo sui finanziamenti: «Abbiamo messo a bilancio quei 18 milioni nel 2021. Se nel 2020 li sbloccheranno, bene. Altrimenti penseremo anche noi ai ricorsi insieme all’Anci (l’associazione dei Comuni)». Nella operazione Benko il Comune incasserà 100 milioni di euro dalla vendita dei terreni. Dovrà però finanziare opere pubbliche per 29 milioni (il sottopasso e altro). I 18 milioni servirebbero per alleggerire la spesa pubblica.

Mercoledì il M5S di Bolzano ha diffuso una nota in cui contestava la scelta di avere candidato Bolzano nel piano periferie con opere collegate al Waltherpark. Caramaschi attacca i 5Stelle: «Sembra quasi che siano contenti se la loro città perde 18 milioni. Non c’è fine al masochismo. Grazie al bando la città avrebbe 18 milioni in più da spendere per le opere pubbliche. Non ci vuole molto a capirlo. Ce li vogliono tagliare? Lo facciano. Spenderemo interamente quei 29 milioni e avremo meno risorse per altro». Maria Teresa Fortini (M5S) reagisce: «Non esultiamoi. Dall’inizio abbiamo però detto che era una forzatura partecipare a un bando per le periferie degradate con un piano di opere collegate a un progetto privato di speculazione. Credo che sui 96 progetti congelati il governo inizierà una valutazione. Non darei per scontato che nel 2020 arriveranno i soldi». Maria Teresa Fortini cita Laura Castelli (sottosegretaria M5S all’Economia, che in una agenzia parla della necessità di «valutare quali progetti abbiano davvero una funzione di rilancio per le periferie». Maurizio Fugatti, sottosegretario trentino della Lega, dopo le polemiche del Pd ci tiene a far sapere che «l’emendamento sugli investimenti dei Comuni nel decreto Milleproroghe è stato approvato quasi all’unanimità in Senato, con i voti anche del Pd». Fugatti descrive così la situazione: «Il precedente governo ha preso in giro le Regioni, alle quali aveva promesso soldi che non si potevano spendere. Infatti, che le risorse del Bando Periferie destinate alla seconda tranche dei Comuni nella finanziaria del 2016 fossero inesistenti, lo ha detto la Corte Costituzionale, che ha infatti dichiarato incostituzionale il finanziamento della seconda parte dei Comuni». Così anche Laura Castelli: «Abbiamo garantito immediata finanziabilità per i primi 24 progetti che hanno ricevuto un punteggio superiore a 70/100. Ma, vista la necessità di rispettare la sentenza della Consulta, è stato necessario intervenire per analizzare i restanti progetti». L’ex deputato Svp Daniel Alfreider, candidato alle provinciali, accusa: «Al primo e unico, potremmo dire, decreto il governo dei Cinque Stelle fa una scelta che incentiverà soltanto il degrado e accrescerà, per alcuni Comuni in misura insostenibile le difficoltà di bilancio». Questa, dice Alfreider, «è l’unica direttiva che i M5S sembrano volere e potere applicare: posticipare, rimandare, demolire, bloccare». Duro Juri Andriollo (Pd), presidente della commissione urbanistica in Comune: «Diciotto milioni di buoni motivi per vergognarsi di fronte ai cittadini di Bolzano. Questo dovrebbero fare i Pentastellati bolzanini invece di esultare». (fr.g.)

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