“Il mio bimbo è malato”, ma è una truffa

Distribuito in viale Europa un finto volantino per chiedere soldi ai passanti a sostegno delle cure



BOLZANO. “Matei ha due anni, è malato di leucemia e ha bisogno di aiuto”. Con questa cartolina un giovane ha raggirato alcuni bolzanini in viale Europa l'altra mattina. Si tratta, infatti, di una truffa già messa in atto diversi anni fa a Torino e nella provincia di Milano. Tutto falso.

Anche l'altra mattina, dunque, poco dopo piazzetta Marcella Casagrande un uomo ha distribuito questo messaggio con la fotografia del bambino. Due, però, gli atteggiamenti sospetti: da una parte ha preteso la restituzione del volantino dopo averlo consegnato e dall'altra si è risentito per aver ricevuto solo 5 euro da un signore. Sul foglio viene riportato anche il nome di una dottoressa rumena: Ille Violeta. La professionista, con lo studio a Simbateni, Arad, una provincia della Romania, ha già smentito un coinvolgimento in questa campagna e ha confermato di non aver nessuno bambino di nome Matei tra i suoi pazienti. «Sono pazzi - esclama - avranno preso un nome a caso nelle liste dei medici del Paese. Ma io non so chi siano».

I precedenti in Italia, come detto, sono molteplici. Nel 2009 questi volantini furono distribuiti nella metro e nell'hinterland milanese, nel 2011 a Torino l'appello veniva consegnato ai semafori e la polizia municipale aveva deunciato per truffa un cittadino rom di nazionalità romena (A.R.S. le sue iniziali). Nel febbraio 2015, sempre a Torino, i carabinieri della compagnia Mirafiori avevano denunciato un cittadino romeno di 38 anni che viveva in un campo nomadi della città per truffa continuata ai danni di decine di automobilisti in coda. Per lui, con diversi precedenti penali, era scattata anche l’espulsione dal territorio italiano.

Nel 2013 lo stesso identico caso ha fatto la sua comparsa a Cantù e il volantino è sempre il medesimo.

Evidente che i malviventi si spostino di città in città nel tentativo di raggirare chi ancora non conosce la finta storia di Matei. Il consiglio, naturalmente, è di chiamare immediatamente le forze dell’ordine se si trova qualcuno che consegna questo volantino. Matei, evidentemente, come minimo sarebbe dovuto crescere negli anni. I truffatori, inoltre, non si accontentanto di pochi centesimi di euro ma pretendono donazioni corpose «per pagare i farmaci». In Italia, però, il sistema sanitario sostiene questo tipo di emergenze senza il bisogno di investimenti privati. (a.c.)

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