Il sindaco: «Sono d’accordo, ma non adesso» 

Caramaschi: «Spero che sia l’occasione per far riflettere la cittadinanza, però non è nei programmi»



BOLZANO. «Condivido in pieno la proposta lanciata dal vescovo e sono contento che lo abbia fatto in coincidenza del centenario della fine della Prima Guerra mondiale. Io stesso l’avevo auspicato, un paio d’anni fa, e si era sollevato un vespaio di polemiche. Spero che nel frattempo qualcosa sia cambiato e la lettera di monsignor Muser contribuisca a creare un certo tipo di sensibilità nei confronti di queste tematiche». Così il sindaco Renzo Caramaschi, ieri a margine della consueta conferenza stampa del lunedì, ha commentato la lettera-appello del vescovo a dare “un segno concreto” cambiando il nome di piazza della Vittoria in piazza della Pace.

Il sindaco dunque condivide lo spirito della proposta: ciò significa che l’invito verrà raccolto dall’attuale giunta comunale e il nome sarà cambiato?

«Non cambieremo - ha sottolineato Caramaschi - il nome alla piazza. Non è nel programma, non è negli accordi, rimarrà così. Bello comunque il messaggio del vescovo di voler cambiare la denominazione, in occasione dell'anniversario della fine della prima Guerra mondiale. Credo sia un passo di civiltà. Le guerre provocano solo danni, sofferenze atroci, lutti e tragedie immani. Il nome Pace è molto più bello di Vittoria, questa infatti presuppone sempre la sconfitta di qualcuno».

Un primo tentativo era già stato fatto dall’allora giunta Salghetti, ma pochi mesi dopo, nel 2002, un referendum lanciato da Alleanza Nazionale, aveva “ribaltato” nuovamente le targhe stradali: con una maggioranza schiacciante, quasi il 62% dei voti, i bolzanini avevano scelto. E la grande piazza che si trova dietro al monumento progettato da Piacentini e costruito tra il 1926 e il 1928 era tornata a chiamarsi piazza della Vittoria.

Ricordiamo che il cambiamento della denominazione originale aveva decretato la fine politica del sindaco di allora Giovanni Salghetti Drioli. Candidato per il terzo mandato aveva mancato per pochi voti la rielezione.

Da allora sono passati 16 anni, molte cose sono cambiate anche in Alto Adige: «Forse la città adesso - ha auspicato Caramaschi - è “quasi” pronta per la trasformazione in piazza della Pace, le parole del vescovo possono sicuramente essere di aiuto, per fare un ulteriore passo avanti».













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