La vicenda

Immagini e video hot, poi i ricatti: venticinquenne altoatesino arrestato

Lo studente cercava sul web ragazze giovanissime in tutta Italia e acquistava il materiale pornografico. In otto casi ha minacciato di diffonderlo in rete se non gliene avessero mandato ancora. Ieri ha patteggiato un anno e 11 mesi di reclusione


Marica Viganò


BOLZANO. Assiduo frequentatore dei social, amava soprattutto sbirciare fra le piattaforme che offrono contenuti video, anche a pagamento. Si era in un certo senso “specializzato” nei contatti con giovani donne, anzi giovanissime: lui, 25 anni, prediligeva le ragazzine, anche minorenni. Non cercava un'amica con cui chattare o avere un'intesa virtuale, perché l'unico suo interesse erano le foto senza veli.

Le ricerche sui Facebook, Telegram e Onlyfans erano evidentemente diventate un'ossessione, al punto da non rendersi conto di quale fosse il limite tra ciò che è lecito e ciò che non lo è. Ed è così che il venticinquenne, studente-lavoratore altoatesino, è stato arrestato per estorsione, adescamento di minori, tentata violenza sessuale, minacce aggravate, diffusione di materiale pedopornografico, reati commessi via social.

Otto gli episodi contestati per i quali il giovane, assistito dall'avvocato Alessandro Osler, ieri ha patteggiato davanti al gup Enrico Borrelli un anno, 11 mesi e 20 giorni di reclusione (giorni che sono poi diventati 24 in sostituzione della multa da mille euro). La pena residuale - contando che il giovane è stato ai domiciliari per nove mesi - è stata poi convertita in mille ore di lavori di pubblica utilità presso un ente di volontariato della provincia di Bolzano. Inoltre l'imputato ha versato mille euro a favore dell'associazione di don Fortunato De Noto che si batte contro la violenza, lo sfruttamento e l'abuso di minori. L'arresto era scattato nel luglio dello scorso anno e ieri la misura è stata revocata, con ordine di distruzione del materiale sequestrato (immagini pedopornografiche e una decina di video).

L'indagine della Polizia

L'indagine, condotta dalla polizia postale per episodi avvenuti da giugno a dicembre 2021, era partita dalla denuncia di una ragazza, all'epoca diciassettenne, della provincia di Napoli. Dal racconto della vittima era emerso un tentativo di estorsione da parte di un utente social che l'aveva contattata per l'acquisto dei contenuti che lei pubblicizzava su una piattaforma. Come hanno scoperto gli investigatori, il soggetto che si celava dietro ad un nickname era un giovane altoatesino che non aveva mai avuto problemi con la giustizia. Lo stesso soggetto risultava aver avuto altri contatti con giovani e giovanissime utenti di piattaforme social, adescate e poi minacciate per ottenere immagini hot.

I video, le foto e i ricatti

Sono otto gli episodi contestati, che hanno coinvolto ragazze dai 15 ai 25 anni residenti in diverse regioni, dal Lazio, alla Campania, alla Lombardia. Il primo, dunque, riguarda l'estorsione nei confronti della ragazza di 17 anni di Napoli. L'imputato, come è stato ricostruito dagli inquirenti, aveva acquistato un video con contenuti pornografici messo in vendita dalla stessa ragazza, ma non si era accontentato: minacciando di divulgare i contenuti e di taggare la giovane su social, aveva preteso da lei e ottenuto gratis nuove foto. Ma aveva anche scritto ad altre minorenni, sempre agganciate sul web, promettendo di fare loro del male se non gli avessero mandato immagini senza vestiti e video in cui compivano atti di natura sessuale. Mai ha chiesto appuntamenti, limitandosi alla conoscenza virtuale.Quando il giovane, l'estate scorsa, è stato raggiunto dalla misura cautelare, si è reso conto di aver perso la bussola. A quel punto ha deciso di collaborare con gli inquirenti e di intraprendere un percorso di terapia con uno psicologo.













Altre notizie

l’editoriale

L’Alto Adige di oggi e di domani

Il nuovo direttore del quotidiano "Alto Adige" saluta i lettori con questo intervento, oggi pubblicato in prima pagina (foto DLife)


di Mirco Marchiodi

Attualità