Inserimento con altri animali, ecco come comportarsi

Cani, gatti e furetti hanno atteggiamenti molto diversi nell’accogliere le novità Per Fido necessario capirne la indole, con Micio bisogna armarsi di pazienza


di Alan Conti


BOLZANO. L’arrivo di qualcuno di nuovo in famiglia non è mai affare di semplice gestione. Vale per un figlio e vale anche per un animale, in particolare quando qualcuno in casa c’è già. Tecnicamente si parla di “inserimento” e vale per moltissimi pelosi domestici: dal cane al gatto passando per i furetti.

Cani. In realtà non esiste un preciso vademecum del come si inserisce un cane all’interno di una casa già abitata da qualche altro Fido. Molto dipende dall’indole dell’animale che si introduce. Un cane “dominante”, per esempio, è abituato a considerare tutti gli altri presenti delle possibili minacce. Comincerà, allora, a muoversi nervosamente, abbaiare, assumere atteggiamenti difensivi e non rispondere subito ai comandi. Un “equilibrato”, invece, ha generalmente più fiducia negli altri che in se stesso quindi tenderà a individuare un capo branco per seguirlo come un’ombra. Una tecnica per accelerare l’inserimento sociale. Qualche problema anche qui nel far rispettare i comandi perchè la paura di sbagliare rimane sempre ben presente.

Da valutare con molta attenzione, invece, la reazione del cane con indole da “sottomesso”. In questo caso, infatti, l’animale rischia di nascondersi, cadere in depressione, rifiutare cibo e acqua facendosi vedere solo quando è strettamente necessario. Di solito c’è anche il pericolo di rimanere inerme davanti a qualsiasi pericolo o minaccia palesando tremori e affatticamento generale.

Abbastanza intuitivo, comunque, il contesto in cui rendere l’inserimento più agevole. Il cane, in generale, deve avere la possibilità di avere ben presenti alcuni punti di riferimento. Rumori, odori, territorio e luoghi devono essere riconoscibili e saldi. Necessario, dunque, ridurre al minimo le variazioni in quest’ambito. Le scadenze quotidiane vanno rispettate e le gerarchie devono essere ben chiare per l’animale, senza confusione. Bene stimolare anche i rinforzi positivi: carezze, coccole, premi e attenzioni nei momenti in cui si vedono segnali positivi di integrazione.

Gatti. Con i felini è bene armarsi di pazienza perchè per vedere i primi successi ci può volere una settimana come un mese. All’inizio conviene mettere il gatto in una camera a parte, in modo che l’altro animale possa sentirne l’odore senza vederlo. Al momento del contatto tra due gatti è bene guardare l’atteggiamento. Se scatta una lotta, ma finisce presto, allora tutto bene. In caso contrario conta insistere. Di solito, però, l’inserimento di un cucciolo per un gatto anziano è più difficile perchè comporta molto stress. Nel caso si inserica un gattino con un cagnolino il secondo lo vedrà come un suo simile, senza scatenare particolari entusiasmi nel primo ma la situazione è presto risolvibile. Se il cane è adulto bisogna valutare le reazioni di Fido: molti sono totalmente innocui, altri hanno un istinto predatorio più marcato. Fondamentale predisporre un luogo dove il gatto possa essere al di fuori della portata del cane.

Furetti. L’inserimento di furetti con altri furetti è quanto di più simile a un terno al lotto. Possono coesistere e andare d’accordo fin da subito come lottare e rimanere in conflitto per sempre. Generalmente, però, si procede tenendoli prima separati e poi mettendoli progressivamente a contatto.

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