L’Asl: meno ricoveri negli ospedali e degenze più brevi

Da rivedere anche le politica degli accessi al pronto soccorso «La riabilitazione in strutture esterne oppure a casa»


di Giuseppe Rossi


MERANO. Portare il numero dei ricoveri alla soglia delle 155 unità ogni mille abitanti, attrezzarsi in modo tale che gli accessi al pronto soccorso dell'ospedale Tappeiner almeno nel 6/7% dei casi si trasformino in un ricovero ordinario. Questi sono solo due degli obiettivi che il direttore generale dell'Azienda sanitaria unica Thomas Schael l'altro giorno ha deliberato per il comprensorio meranese.

Compiti che non sarà senz'altro facile realizzare, soprattutto se si pensa al numero di codici bianchi e codici verdi che vengono registrati in ingresso al pronto soccorso di via Rossini, casi di pazienti che potrebbero essere tranquillamente gestiti dai medici di base. L'elenco degli obiettivi 2016 sono contenuti un una tabella che si compone di 4/5 fogli e in alcuni casi si tratta di aspetti tecnici e difficilmente comprensibili e spiegabili per chi non ha a che fare con l'organizzazione di lavoro ospedaliero e sanitario.

Vediamo però almeno quali sono gli obiettivi comprensibili e che dovranno essere realizzati da medici e dirigenti entro la data di entrata in vigore della nuova riforma sanitaria. I ricoveri ospedalieri dovranno scendere rispetto al dato attuale fino a un obiettivo ottimale di 155 per ogni mille persone, oggi questa cifra si avvicina molto alle 170 unità.

Il futuro è dunque meno posti letto in ospedale, interventi più rapidi e riabilitazione in strutture esterne o a casa. In quest'ottica anche il day surgery interdisciplinare e la sua riorganizzazione sono tra gli obiettivi 2016. L'ospedale di Silandro deve diventare un centro specializzato per la chirurgia della mano. Le tonsillectomie dovranno essere affrontate con una riduzione del tasso medio di ospedalizzazione da 3 a due e mezzo. Vengono indicati anche i casi annuali: 66 per Merano, 261 per l'intera sanità provinciale.

Le gastrointeriti acute in età pediatrica vengono previste in 34 casi annuali, le affezioni mediche del dorso in 188 casi. L'altro tema delicato è il pronto soccorso: gli accessi devono portare in futuro a un ricovero ordinario in almeno un caso su 14. Va poi avviato e portato a termine il progetto di certificazione della chirurgia oncologica.

Ultimi due aspetti che meritano di essere evidenziati sono quelli della campagna informativa per le vaccinazioni e la gestione della lavanderia centralizzata a Vadena.

Nel primo caso l'Asl pone come obiettivo la vaccinazione del 60% dei dipendenti e il 50% della popolazione. Oggi i dati sono molto lontani da questi obiettivi: solo il 5% dei dipendenti si vaccina, con un trend in calo (in un anno dal 2013 al 2014 i vaccinati dipendenti sono scesi da 569 a 470, cento in meno) mentre la popolazione over 65 ricorre alla vaccinazione nel 37% dei casi. Lavanderia, infine. Entro fine 2016 il lavaggio di divise e biancheria piana sarà trasferito nel nuovo impianto centralizzato di Vadena.

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