LE MISURE ANTICRISI

La Provincia vara il redditometroper calcolare la ricchezza delle famiglie

Servirà a ottenere le riduzioni sulle tariffe. Esclusa la prima casa


Antonella Mattioli


BOLZANO. «La crisi non è ancora finita», ha ripetuto anche ieri il presidente della Provincia Luis Durnwalder. Per questo la giunta ha deciso di muoversi su due fronti: richiesta a Roma di proroga di un anno degli ammortizzatori sociali (cassa integrazione e mobilità) in deroga e riduzione delle tariffe di alcuni servizi pubblici, come energia, acqua, immondizie, per determinate categorie tra cui gli anziani. In entrambi i casi si tratta di richieste dei sindacati.
 L’idea di fondo però è quella di concedere sconti e agevolazioni sulla base delle reali capacità economiche del richiedente. Per questo si sta lavorando alla messa a punto del redditometro, ovvero di uno strumento che valuti reddito, patrimonio immobiliare (prima casa esclusa), eventuali partecipazioni in società, depositi bancari e tutto quanto contribuisca a creare ricchezza. «Il redditometro - spiega il vicepresidente della Provincia Christian Tommasini - è uno strumento che punta a garantire l’equità. Fa parte delle richieste del patto di coalizione. È uno strumento complesso che si sta mettendo a punto, ma ormai siamo in dirittura d’arrivo». Soddisfatto il segretario della Uil Toni Serafini: «Sono anni che chiediamo il redditometro, per avere finalmente un quadro reale della capacità economica dei singoli e sulla base di questo intervenire. A livello nazionale è stato introdotto nel 2001 e si chiama Isee, ma da tempo si discute sulla necessità di apportarvi dei correttivi. Decisamente migliore quello introdotto a Trento».
 Il redditometro viene chiesto ormai da anni, se non è ancora stato introdotto è anche perché avrà un effetto rivoluzionario in una provincia dove ci sono molti contadini e albergatori che, spesso e volentieri, risultano avere redditi molto bassi. «Basti dire che - ricorda Serafini - alcuni anni fa da un’indagine Astat era emerso che la valle più povera era la Val Gardena. Viene da ridere solo a pensarci. Per questo l’introduzione del redditometro avrà un effetto rivoluzionario». Al lavoro da mesi sulla messa a punto del nuovo strumento c’è Karl Tragust, capo della ripartizione politiche sociali della Provincia.
 Per valutare la reale capacità economica del cittadino cosa si prenderà in considerazione? «Oltre al reddito, il patrimonio immobiliare esclusa la prima casa, depositi bancari, eventuali partecipazioni in società. Ma già oggi in linea di massima per la concessione delle agevolazioni non si guarda solo il reddito, ma viene preso in considerazione anche il patrimonio immobiliare. Le novità sono altre». Quali? «Verranno uniformati i criteri di valutazione di reddito e patrimonio. Oggi variano a seconda che ci si rivolga all’Ipes, all’assistenza sociale, alla sanità. Inoltre ci sarà una semplificazione della burocrazia, in quanto si vuole creare una banca dati. In questo modo il cittadino presenterà tutta la documentazione una sola volta. Mentre adesso ogni volta che si chiede un contributo, un’agevolazione, un alloggio sociale bisogna presentare una montagna di carte».
 I tempi. Tragust ha fretta di rendere operativo il nuovo sistema: «Entro fine mese le consultazioni con le parti sociali, a fine marzo i regolamenti. Poi messa a punto della banca informatica. Il redditometro realisticamente potrebbe entrare in vigore entro il prossimo anno. Verrà applicato prima a servizi sociali e sanità, poi ad assistenza scolastica ed edilizia sociale». In attesa dell’entrata in vigore del nuovo sistema, i Comuni potrebbero concedere fin da ora agevolazioni agli anziani: «Prevedendo - ha detto Durnwalder - categorie differenziate per le tariffe di acqua e rifiuti, purché il minor introito non venga fatto pesare su altre categorie».













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