IL CASO

La salma di Alice Manzi è ancora sotto sequestro

La Procura ha disposto nuovi accertamenti. La famiglia vuole procedere alla cremazione Il padre lamenta il fatto di non riuscire ad ottenere informazioni. E l’attesa aumenta la sofferenza



BOLZANO. Alice Manzi, la giovane donna ferrarese, morta a 30 anni all’ospedale di Bolzano dove era ricoverata mentre si sottoponeva a un esame clinico, non può ancora essere cremata, come disposto dai famigliari.

La salma è ancora bloccato all’obitorio di Ferrara perché la magistratura altoatesina ha disposto ulteriori accertamenti autoptici per cercare di stabilire eventuali responsabilità colpose sulla tragedia. Una situazione che sta mettendo a dura prova i genitori della ragazza.

La famiglia Manzi chiede infatti di poter ottenere le ceneri della figlia e questa attesa non fa che aumentare sofferenza e dolore. «Ancora non sappiamo nulla - allarga le braccia sconsolato Antonio Manzi, il padre di Alice - abbiamo persino rischiato che fosse bloccato il funerale e per fortuna dopo un lungo braccio di ferro, con un po’ di insistenza siamo riusciti a farlo celebrare. Adesso questo attesa sta diventando insopportabile. Cosa c’è da indagare ancora? Quando ci daranno la nostra Alice?».

Al momento infatti è ancora tutto bloccato come confermano dall’azienda che dovrà provvedere ad ultimare la procedura funebre. Sulla morte di Alice Manzi è stata aperto un fascicolo conoscitivo senza ipotesi di reato e al momento senza indagati dalla Procura di Bolzano.













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