Ladinser: "Portici di Bolzano da rifareSistemeremo luci e pavimentazione"

"Ai turisti diamo una brutta immagine", dice il vicesindaco. Da eliminare anche grafiti, scritte, adesivi che rovivano i muri di via Portici



BOLZANO. Restyling per i Portici. Luogo simbolo assieme a piazza Erbe della storia di Bolzano e attrazione turistica. Per il vicesindaco Klaus Ladinser, i Portici, così come si presentano oggi, non sono un buon biglietto da visita. «C’è bisogno di qualche ritocco, perché ci sono diversi aspetti che lasciano a desiderare. Non servono molti soldi, ma ci vuole qualcuno che si dedichi all’operazione».
Primo punto critico: la pavimentazione. «È sconnessa, bisogna sistemarla. Anche perché non è bella da vedere ed è scomoda per chi passeggia da quelle parti». Poi c’è l’illuminazione. Al vicesindaco non piace: non gli piacciono i lampioni, non gli piace la luce che emettono. Bocciati dunque: vanno rifatti. Terzo punto critico: i cassonetti delle immondizie.
«Orrendi da vedere nel salotto buono della città: bisogna trovare assieme alla Seab una sistemazione diversa. L’attuale non funziona. Ai turisti diamo una brutta immagine». Da eliminare anche grafiti, scritte, adesivi che rovivano i muri di via Portici.
Il restyling al quale pensa Ladinser è dunque soft: «Nessuna rivoluzione ma dobbiamo intervenire, per ridare decoro ad uno degli angoli più caratteristici della città assieme a piazza Erbe e piazza Walther. Ci sarebbe da intervenire anche sulle facciate delle case ma quelle sono dei privati ed è tutto più difficile». Sull’asse via Portici, piazza Erbe, piazza Walther periodicamente si riaccende il dibattito su cosa fare per migliorare senza tradire storia e tradizione. Un paio d’anni fa uno studio di giovani architetti meranesi aveva presentato una proposta shock: mettere un tetto di vetro ai Portici per fare una sorta di centro commerciale all’aperto. Idea immediatamente bocciata dal Comune. «Il tetto in vetro - dice l’architetto Roberto Nicoli - snaturerebbe lo spirito di questa parte della città. Avrebbe una logica se si pensasse di mettere dei negozi anche sulla strada che attraversa i Portici, ma sinceramente mi sembrerebbe eccessivo. Io dico: conserviamoli così, limitandoci alla normale manutenzione. Ogni altro intervento è pericoloso».
A preoccupare l’architetto Oswald Zöggeler più che la pavimentazione sconnessa e l’illuminazione inadeguata è l’arrivo anche a Bolzano delle grandi catene: «Una volta la particolarità dei Portici era data anche dalla grande diversità della merce che ci si poteva trovare. Le grandi catene hanno uniformato tutto». Anche per il presidente dell’Azienda di soggiorno e vicepresidente dell’Unione Dado Duzzi il problema è di natura commerciale.
«Purtroppo l’offerta negli ultimi anni si è omogeneizzata: le vetrine che vedi a Bolzano sono le stesse che trovi a Roma, Milano, Tokio, Los Angeles. Mentre, fino a poco tempo fa, proprio via Portici offriva una splendida varietà merceologica di prodotti locali invidiabile. Cosa preoccupante se si pensa che, in base ad un recente studio sui flussi turistici, il 60% di chi viene a Bolzano lo fa principalmente per lo shopping».
Difficile a questo punto invertire la rotta, perché il problema non riguarda la politica commerciale del Comune, ma il mercato degli affitti. Ormai sono quasi soltanto le grandi catene a potersi permettere i prezzi astronomici di un negozio in centro storico. Problemi d’immagine anche per l’altro polo di grande attrazione turistica: il mercato di piazza Erbe.
«Una volta - assicura Duzzi - era il soggetto più fotografato di tutto l’Alto Adige. Purtroppo anche per uno degli angoli più caratteristici della città è iniziato da tempo il processo di decadimento. Che pare ormai inarrestabile». (an.ma)

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