Lezioni anti alcol a scuola Bova: «Colpevole ritardo»

Il consigliere di opposizione critica l’immobilismo della giunta comunale Ricorda che già nel 2007 aveva sollecitato interventi, ricevendo solo promesse


di Alessio Pompanin


BRESSANONE. L’accusa, si potrebbe dire, è di tentare di chiudere la stalla quando ormai i buoi sono scappati. E sono scappati perchè la porta è stata lasciata aperta, nonostante vi fosse stato chi ne sollecitava la chiusura. Si accende il dibattito politico innescato, indirettamente, dalla recente riunione brissinese del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Una riunione che ha portato, soprattutto, alla richiesta di intensificare gli incontri tra esponenti delle forze dell’ordine e studenti per far “passare” meglio la cultura della legalità e cercare di limitare la tendenza all’abuso di alcol, con le derive negative, e spesso anche criminali, che tale abuso porta.

A prendere posizione, criticamente, nei confronti della giunta cittadina è il consigliere comunale Antonio Bova, del movimento politico Alto Adige nel cuore (Aanc).

«All'inizio della scorsa legislatura - ricorda Bova - presentai un mozione che proponeva misure per prevenire i problemi legati agli atti vandalici cagionati da giovani in città. Nella parte deliberante chiedevo che fossero coinvolte le scuole in un dialogo con il municipio e fossero organizzate dalla polizia municipale delle lezioni sulla tutela del patrimonio pubblico e privato, da tenersi negli istituti secondari. La mozione, per volontà della maggioranza, fu sostituita da un ordine del giorno che ricalcava a grandi linee quanto da me proposto, soprattutto nella parte del coinvolgimento delle scuole per un programma di prevenzione rispetto a tematiche come consumo, e abuso, di alcol, rispetto del patrimonio».

Solo che quell’ordine del giorno rimase un bel progettino su carta. E qui arriva l’accusa principale di Bova alla giunta, quella di mostrare «un'assoluta mancanza di rispetto del mandato dato dal consiglio comunale», dice l’esponente di Alto Adige nel cuore.

«Nella stessa legislatura - aggiunge Bova - è stato approvato un regolamento per limitare l'uso dell'alcol. Pubblicizzato come la panacea di tutti i mali, non portò i risultati sperati perché riguardava esclusivamente il periodo estivo, data la sua applicazione al solo ramo della somministrazione di alcolici durante le feste campestri. Oggi il sindaco, accertati gli ultimi casi di vandalismo e violenza giovanile, dichiara che “il Comune ha intenzione di proporre alle scuole un programma che indichi ai ragazzi i rischi legati all'alcol, in modo da fargli avere chiare le conseguenze non solo sulla salute ma anche sui rapporti umani, nel lavoro e nella famiglia”. Mi chiedo, senza polemica: ma se il sindaco Pürgstaller e l’assessore ai giovani Amhof avessero tradotto in pratica il mandato dato dal consiglio alla giunta dopo la mia mozione del 2007, probabilmente saremmo qualche anno avanti sui possibili effetti del programma e oggi potremmo, invece che pianificare gli incontri, tirare le somme di questi, valutando carenze e dati positivi di quanto svolto».

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