Medicine, l’Asl «taglia fuori» le farmacie

Il direttore Schael: «L’ospedale dovrà fornire direttamente i farmaci al paziente dopo il ricovero o la visita specialistica»


di Valeria Frangipane


BOLZANO. Sanità, in arrivo un ulteriore giro di vite per contenere la spesa che questa volta penalizza le farmacie. Il direttore generale dell’Asl unica - Thomas Schael - ha annunciato ieri ai sindacati che d’ora in avanti cambierà la distribuzione dei medicinali. Secondo quel che prevede la normativa nazionale, dopo la visita specialistica ambulatoriale o la dimissione dal ricovero, il medico ospedaliero dovrà fornire ai pazienti i medicinali attraverso la farmacia dell’ospedale e questo varrà per il primo ciclo terapeutico che può anche arrivare a sei mesi (ma sarà il medico a stabilire la durata esatta).

I farmacisti. Una scelta che Matteo Bonvicini, presidente di Federfarma, non comprende. «La spesa farmaceutica territoriale dell’Alto Adige è la più bassa d’Italia e fa risparmiare al Servizio sanitario provinciale 27 milioni di euro l’anno rispetto alla media italiana. Una spesa che si porta via da noi l’8.1% del Fondo sanitario provinciale mentre nel resto d’Italia la percentuale sale all’11.5%. Non capisco cosa stia succedendo... non siamo in piano di rientro... ma la scelta chiara è di colpire quel poco di privato convenzionato che resta invece che scegliere per una chiara Riforma della sanità pubblica».

L’Asl ricorda nel dettaglio che «le regioni e le province di Trento e di Bolzano hanno facoltà di disporre anche con provvedimenti amministrativi - e questo per garantire la continuità assistenziale - che la struttura pubblica fornisca direttamente i farmaci, limitatamente al primo ciclo terapeutico completo, sulla base di direttive regionali, per il periodo immediatamente successivo alla dimissione dal ricovero ospedaliero o alla visita specialistica ambulatoriale».

I primari. Giulio Donazzan - primario di Pneumologia al San Maurizio e rappresentante dei primari Anpo - dice che la formula di risparmio decisa dall’Asl è corretta e nel resto d’Italia è realtà da anni: «La distribuzione diretta di farmaci è stata inserita dall’Asl tra gli obbiettivi di budget per raggiungere gli incentivi. Credo però che per facilitare la vita al paziente occorrerà semplificare il servizio sia dal punto di vista normativo che da quello logistico. Il paziente oggi deve infatti pagare il ticket ai poliambulatori e salire di un piano per ricevere il medicinale. Percorso faticoso per i malati cronici anziani».

Superprimari e Dipartimenti.

Schael ha annunciato che per raggiungere una maggiore razionalizzazione, un risparmio dei costi ed un coordinamento tra reparti complementari verranno istituiti i Dipartimenti. In sostanza ad ogni singolo Dipartimento faranno capo reparti ospedalieri tra loro complementari coordinati da uno dei primari interessati. Ricordiamo che la delibera provinciale a cui si riferisce Schael, che stabiliva i Dipartimenti, è del 2002! Un tipo di organizzazione che necessiterà di una pianificazione chiara e di una nuova dislocazione delle prestazioni nonché di un riesame degli obiettivi. Riorganizzazione che l’Asl realizzerà gradualmente entro il 2020.

Scenari futuri. La Chirurgia plastica di Bressanone - orfana di Alexander Gardetto che ha scelto "Brixana" - sarà centralizzata a Bolzano e tra i vari nomi che si sussurrano per la sua guida è uscito anche quello di Lorenz Larcher, altoatesino che lavora a Salisburgo. E novità in vista sempre a Bolzano per la creazione di un nuovo reparto di Chirurgia Maxillofacciale che dovrebbe avvenire quando Fabrizio Fontanella, primario di Odontostomatologia al San Maurizio, andrà in pensione. Lo scenario vedrebbe alla guida del reparto Roberto Magnato appena nominato primario di Otorinolaringoiatria a Merano.













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