Morti sul lavoro 2017, la strage degli operai 

Cinque lavoratori perdono la vita in cantiere Quasi tutti erano emigrati qui dal Sud


di Luca Fregona


BOLZANO. Lucio Catalano, 46 anni. Gabriele Arcuri, 54 anni. Philipp Weisser, 28 anni. Salvatore Verolla, 42 anni. Achille De Lisa, 52. Cinque croci sul lavoro. Il 2017 è stato l’anno della “strage degli operai”. Morti nei cantieri, nelle cave, sui binari ferroviari. A cui si aggiungono migliaia di feriti, dei quali, spesso, non si sa nulla. Arrivati dal sud (o dalla Germania) per lavorare, tornati indietro in una cassa di legno. Privati del bene più prezioso. Li vogliamo ricordare. Salvatore Verolla e Achille De Lisa, operai specializzati originari di Caserta, muoiono la sera del 25 aprile, travolti da un treno-cantiere fuori controllo sulla linea del Brennero a Bressanone. Verolla lascia la moglie Mariangela. Achille, la moglie Angelina e la figlia Federica di 16 anni. Gabriele Arcuri è morto il 17 maggio nel cantiere della nuova Cantina Bolzano a San Maurizio. È caduto da un ponteggio senza protezione. Un volo di 12 metri. Era di Crotone. Lascia due figlie, Desirée di 18 anni e Veronica di 22. Il cantiere non si è fermato neanche per 24 ore. Philipp Weisser muore la mattina del 6 giugno, travolto da un blocco di pietra nella cava di marmo di Covelano in Venosta. Lascia due figlie piccole. Era emigrato dalla Germania in Alto Adige. Lucio Catalano è morto la sera del 31 luglio in una cava di ghiaia ad Andriano. Schiacciato da un camion. Viveva a Laives. Lascia la moglie la moglie Silvia, i figli Francesca, Federica, Lorenzo e Alessandro.















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