La tragedia

Morto di freddo a Bolzano, il vescovo Muser: «Non distogliamo lo sguardo»

Durante la sua riflessione, il vescovo di Bolzano ha aggiunto: «Questa morte rattrista profondamente. Un giovane, lontano dalla sua terra, da poco nella nostra ricca città, protetto solo da una coperta, muore per assideramento»

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BOLZANO. In riferimento al giovane egiziano morto di freddo a Bolzano, il vescovo Ivo Muser afferma che «questa morte deve scuoterci».

C'è solo una risposta, sottolinea il vescovo: «Non rimanere indifferenti, non distogliere lo sguardo, favorire l'incontro e cercare soluzioni comuni affinché una tragedia simile non si ripeta».

Nella sua presa di posizione, il vescovo Ivo Muser sottolinea che «questa morte rattrista profondamente, colpisce e fa pensare, a Bolzano e in tutto l'Alto Adige. Un giovane, lontano dalla sua terra, da poco nella nostra ricca città, protetto solo da una coperta, muore per assideramento. Non conosco il suo nome né la sua storia, non so perché e con quali speranze, aspettative e sogni aveva lasciato la sua casa. Non so se aveva chiesto aiuto a qualcuno. Non so da quanto tempo era in viaggio, quali difficoltà, esperienze e delusioni aveva già conosciuto».

La tragedia si è consumata nel periodo prenatalizio: «La nostra città e la nostra provincia sono affollati di turisti; sono tutti benvenuti, per tutti loro c'è posto, ma non si è trovato posto per questo giovane, deceduto da solo e al gelo», dice Muser.

Ha concluso: «questa tragica morte non deve essere strumentalizzata. Quanto accaduto è troppo triste e vergognoso per additare polemicamente gli altri. Ma questa morte deve scuotere tutti noi, a livello personale e di istituzioni tutte: per queste persone non c'è posto nella nostra società perché non sono previste, non sono desiderate e non sono benvenute. Non portano nulla e non sono fonte di guadagno. Sono solo un fastidio, soprattutto nel pieno del consumismo e del divertimento prenatalizio». 













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