Muffa nell’alloggio Ipes Artigiano interviene gratis

Due ottantenni di via Milano avevano spento il riscaldamento per i costi elevati Fabrizio Agosti tende la mano: «L’Istituto è superficiale, vanno aiutati»


di Alan Conti


BOLZANO. Prima ha letto la loro storia e si è incuriosito, poi si è trovato sotto gli occhi la risposta dell’Ipes e si è indispettito.

Fabrizio Agosti, titolare della “Agosti Nanotherm” di Laives, ha deciso in quel momento di alzare la cornetta e chiamare Giuseppe e Pina Rubino, la coppia residente in via Milano 26 che da tempo deve fare i conti con la muffa sparsa sui muri di casa. Una denuncia raccolta dal nostro giornale e rispedita al mittente dall’Istituto che ha accusato gli ottantenni di aver spento il riscaldamento interno preferendo una stufa.

«Una riposta superficiale da lasciare amareggiati - commenta Agosti - perchè un comportamento professionale sarebbe stato quello di andare a capire come mai questi anziani hanno sentito il bisogno di fare questa scelta». Esattammente ciò che ha fatto lui recandosi in visita nell’alloggio per un sopralluogo. «Ho verificato che l’umidità interna è di 60%, un buon valore. Il problema è che i termosifoni sono ubicati sotto dei piccoli davanzali che impediscono un ciclo apprezzabile dell’aria. Oggi, infatti, gli impianti vengono montati a filo dei muri per permettere all’aria calda di espandersi subito in verticale azionando un circolo veloce e un riscaldamento più performante». Un inconveniente che si riflette in modo drammatico sulla bolletta. «I coniugi Rubino arrivavano a spendere anche 500 euro di bolletta. Un costo insostenibile».

Ecco che Agosti ha fornito la propria professionalità gratuitamente e, sempre a costo zero, si occuperà di sistemare la situazione assieme al collega Arnold Fischnaller dell’azienda Daemmplus di Funes. «Prima di tutto toglieremo tutta la muffa con latte di calce senza utilizzare ammoniaca o prodotti più aggresivi. A febbraio o marzo ci occuperemo di realizzare un piccolo cappotto interno di due centimetri rivestito con antimuffa naturale utilizzando poi grassello di calce. Un prodotto totalmente naturale che si indurisce in modo aereo». Impossibile, infatti, pensare a un cappotto esterno a carico dell’Ipes. «L’Istituto possiede solo due appartame nti dell’edificio quindi, dal punto di vista tecnico, non è facilmente progettabile».

Oltre all’umana partecipazione, però, cosa spinge un artigiano a mettersi a disposizione gratuitamente? «E’ un discorso di cultura - replica Agosti - perchè l’edilizia pubblica non può essere così poco professionale. Prendiamo, per esempio, le polemiche relative alla tecnologia CasaClima nelle case Ipes. Come si può pensare di consegnare certe abitazioni senza preoccuparsi di promuovere e imporre una vera cultura del risparmio e della gestione di queste abitazioni tra gli inquilini?».

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