BOLZANO. Lo si dice di Roma. «Fai un buco per un cantiere e trovi un reperto». Bene, vale anche per l'Alto Adige, almeno stando ai fatti degli ultimi giorni. Il muro medievale emerso in via Cesare Battisti, infatti, ha attirato l'attenzione generale anche se non si tratta di un caso isolato. «Abbiamo circa 500 comunicazioni simili all'anno – spiega la direttrice dell'ufficio beni archeologici provinciale Catrin Marzoli – e ogni volta andiamo con i nostri tecnici a verificare. Non sempre si tratta di qualcosa di valore, ma è giusto controllare capillarmente».

Stavolta, però, in via Cesare Battisti ha fatto capolino qualcosa di apprezzabile, un piccolo mammut di cemento in mezzo allo scavo. «Sì, perchè la sua funzione era proprio quella di sfruttare la sua mole in campo agricolo. Probabile si trattasse di una delimitazione per un terrazzamento o per drenare il vicino fiume». Nonostante la difficoltà d’analisi una prima datazione di massima è già stata fatta. «Dai pochi elementi che siamo riusciti ad individuare nello scavo si tratta di un reperto antecedente al XV secolo». Probabilmente medievale, dunque, anche se di un soffio. «Poi quando lo asporteremo e lo porteremo nel nostro magazzino di Frangarto potremmo attuare esami più specifici e dare indicazioni più precise circa la sua datazione. Ora non è semplice estrapolare indizi che siano univoci. La conformazione e l’ubicazione ci lasciano intuire queste informazioni».

Il cantiere, ora, è naturalmente bloccato in attesa dello spostamento del muro. «Nel giro di pochi mesi lo porteremo via per permettere alla ditta di continuare la sua opera. Continueremo a lavorarci perchè rappresenta uno spunto davvero interessante della vita storica cittadina». (a.c.)

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