università

Non c’è posto negli studentati. Respinte due domande su 5 

Emergenza abitativa. Achammer: «Da anni il numero di posti nei convitti non corrisponde alla domanda effettiva» Il progetto di via Vintler 18 con convitto, palestra e auditorium è bloccato in attesa del via libera del Miur sui fondi Pnrr


Sara Martinello


BOLZANO. Per quei 481 studenti che si sono visti rifiutare l’alloggio in una delle strutture convenzionate con la Provincia, ci sono poche alternative: cambiare città o andare nel libero mercato, dove, spulciando gli annunci più recenti, pagare 350 euro per una doppia sembra la norma, mentre una singola può arrivare a sforare quota 600 euro.

«Da diversi anni il numero di posti nei convitti non corrisponde alla domanda effettiva», riconosce l’assessore al diritto allo studio universitario Philipp Achammer, incalzato da Paul Köllensperger (TeamK) in un’interrogazione sulla carenza di alloggi per universitari, «Milleduecento studenti hanno fatto domanda per i 719 posti letto in Alto Adige, di cui 602 a Bolzano e 117 a Bressanone». Significa che due domande su cinque vengono respinte.

Intanto, il complesso di via Vintler 18 è ancora in attesa di un via libera del ministero dell’Istruzione sui fondi Pnrr. I cantieri ai Piani procedono. Per il resto, i progetti faticano a decollare.

La spesa della Provincia

Tra il 2018 e il 2021, la Provincia ha speso ogni anno circa 1,47 milioni di euro per gli studentati convenzionati. Nel 2022 la cifra ha superato il milione e mezzo di euro. Tra il 2023 e il 2025, la dotazione del capitolo di bilancio arriva a 1,61 milioni l’anno.

« I costi a carico di studentesse e studenti ammontano a 300 euro mensili per camera singola e a 230 per un letto in camera doppia», spiega Köllensperger,«La Provincia versa ai proprietari la differenza fra i costi sostenuti e la retta dell’alloggio. Purtroppo l’unica struttura di proprietà pubblica a Bolzano è l’Univercity in viale Europa». Ci sono 148 singole, nello studentato Univercity. Per ognuna vengono corrisposti 380 euro, di cui 80 a carico della Provincia. Gli altri convitti – dal Rainerum all’Elisabethinum di via Castel Roncolo – chiedono cifre tra i 388 e i 485 euro, con le eccezioni dei 500 euro richiesti per un posto in doppia nei mini appartamenti di via Dante e dei 584 per una singola al Peter Rigler di via Weggenstein.

Nei quattro studentati di Bressanone, una singola va dai 400 ai 470 euro. Un posto in doppia nella Casa della gioventù costa 390 euro. Anche qui, la somma richiesta agli studenti è sempre di 300 o 230 euro al mese.

I progetti fermi

Per edificare studentati in zona produttiva, la legge prevede una convenzione-tipo con i vincoli al tavolare, possibilmente ventennali per evitare che dopo poco tempo gli alloggi per studenti diventino residenziali. «Spetta alla Provincia redigerli», avverte l’architetto Paolo Bellenzier, direttore della ripartizione comunale Pianificazione e sviluppo del territorio, «In mancanza di queste regole, i privati legittimamente non fanno partire i progetti».

Il discorso vale ad esempio per l’area tra via Pacinotti e via Galilei, dove la Habitat avrebbe in progetto di realizzare uno studentato nel grande edificio di fianco alla Metro. Manca sempre meno al completamento della nuova facoltà di Ingegneria, previsto per il 2024, nell’area del Noi Techpark.

Quasi cento posti in via Vintler

Diverso è il discorso delle aree destinate ad attrezzature pubbliche, come è quella di via Vintler, dove al civico 18 il Sodalizio cattolico italiano ha in programma di realizzare un complesso dove accogliere studenti e al contempo offrire nuovi spazi alla città. L’architetto Paolo Berlanda illustra il progetto: «È previsto un convitto da 95 posti letto in camere singole dotate di servizi, con spazi per lo studio e cucine ai piani. Quindi una palestra interrata e un piccolo auditorium a disposizione della scuola Goethe e una superficie per il centro giovanile».

I costi dovrebbero raggiungere i 17 milioni di euro. Chiaramente bisognerà verificare la permanenza delle condizioni previste dal bando, che prevedeva di ultimare i lavori entro il 2026. La parte del centro giovanile è finanziata dalla Provincia. Poi ci sono 13 milioni di euro che potrebbero arrivare da Roma come fondi Pnrr. E qui tutto tace, o quasi. La domanda fu inoltrata quasi un anno fa, ma della graduatoria annunciata per lo scorso settembre si sono perse le tracce. Sicuramente però la proposta è stata visionata, se qualche settimana fa il Sodalizio ha avuto la richiesta della documentazione. «Attendiamo fiduciosi», prosegue Berlanda, «D’altra parte anche l’interlocuzione con il Comune finora è stata positiva, e la giunta ha confermato l’interesse a realizzare il complesso. Infatti è già stata individuata la procedura urbanistica da avviare non appena il ministero darà parere positivo, quindi si potrebbe procedere celermente, anche garantendo la tutela dell’insieme circostante».













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