Non vaccinati, sos ai sindaci: l'Asl chiede la mobilitazione
Non c’è il boom di prenotazioni dei giovani e tra gli over 60 restano scoperte circa 35 mila persone. Il direttore generale Zerzer: «Scriveremo ai Comuni per intercettare gli indecisi». Si punta anche su aziende, farmacie, pediatri e ambulatori
BOLZANO. Dopo la partenza sprint, si sono raffreddate le prenotazioni dei vaccini per gli over 18. E non si dà più la possibile spiegazione della diffidenza verso Astrazeneca: i giovani verranno vaccinati con Pfizer, Moderna, Astrazeneca, e Johnson&Johnson.
Se con gli over 18 manca il boom, resta il problema ancora più serio degli over 60 che tuttora non sono vaccinati né hanno una prenotazione. e sono le persone più a rischio nel caso di contagio da Coronavirus. E' un tema nazionale, sollevato dal commissario Figliuolo, che riguarda in pieno anche l’Alto Adige: sulla base degli ultimi dati, i non vaccinati over 60 sono 34.977 (con prima dose).
La campagna vaccinale è arrivata intanto a totalizzare 308.627 somministrazioni su 336.095 dosi consegnate. Con il 91,8% la Provincia di Bolzano è quartultima tra le regioni. La Asl intanto prova a mettere a fuoco la strategia per intercettare e convincere i non vaccinati. Sembra sfumata, almeno al momento, l’opzione di scrivere ai diretti interessati.
Sul territorio la resistenza ai vaccini è fortemente differenziata. Un solo esempio, cui la Asl guarda con preoccupazione. Su 9.705 prenotazioni di over 18, a Bolzano 4.796, a Brunico 1.875, a Bressanone 1.826, a Merano 1.208. Il dato del comprensorio di Merano, inferiore a Brunico e Bressanone, viene considerato inadeguato rispetto alla popolazione.
In Alto Adige l'81,9% degli ultraottantenni è già stato vaccinato, è prenotato o è guarito. Nella fascia di età 70-79 anni la percentuale è del 79,7%, mentre tra 60 e 69 anni è del 73%. Ma i non vaccinati, come detto, sono quasi 35 mila.
La Asl ha deciso di coinvolgere in modo più stringente i sindaci in questa operazione. «Scriveremo ai sindaci dei Comuni con i dati più bassi sulla vaccinazione, specificando anche le classi di età più in ritardo», riferisce il direttore generale Florian Zerzer.
Perché i Comuni, è semplice: sono l’ente più vicino ai cittadini. La Asl punta alla capacità di persuasione degli amministratori locali, che possono ideare campagne o iniziative mirate sulla popolazione. Non da soli ovviamente. Progressivamente meno hub e più somministrazioni grazie a medici di medicina generale, farmacisti, pediatri e aziende (focus la prossima settimana).
La vaccinazione effettuata dai medici di famiglia non è ancora decollata. «Abbiamo distribuito 2.500 dosi», aggiorna Zerzer. Le associazioni dei medici di famiglia sono pronte a collaborare e lo ribadiscono ad ogni occasione. Lo stesso vale per i farmacisti: protocollo pronto, in corso la formazione teorica e pratica, mentre vanno definite le modalità operative (prenotazioni, conservazione, consegne). I pediatri attendono per domani l’autorizzazione dell’Aifa alla vaccinazione per gli over 12 anni.
«I pediatri si sono schierati a favore della vaccinazione dei bimbi: serve per fare ripartire le scuole in sicurezza e proteggere genitori e nonni», ricorda Rosalba Leuzzi (presidente provinciale della Fimp), «È già firmato il protocollo. Immagino che aderirà circa la metà dei colleghi. Manca il via libera e tutta la parte organizzativa, a partire dalla catena del freddo». FR.G.