Ora chi sfama i piccioni rischia 500 euro di multa

Severa ordinanza del sindaco per contenere l’invasione dei pennuti Pedron: «Abbiamo rilevato una situazione a rischio dal punto di vista igienico»


di Fabio De Villa


BRESSANONE. Può essere romantico o pittoresco, gettare una manciata di pane secco per far accorrere stormi di piccioni. I bambini, si sa, vanno pazzi di questa scenografia, con conseguente rincorsa del volatile. In questo modo le colonie di piccioni si moltiplicano all’inverosimile, vista la facilità con cui trovano da mangiare. Il risultato è che gli animali in questione “devastano” terrazzini, tettoie, panchine e tutto l’arredo urbano. Una questione di decoro, ma anche e soprattutto di igiene e se si possono evitare malattie è un vantaggio per tutti. Così ora interviene d’autorità il sindaco che con una ordinanza vieta di dare cibo ai pennuti, pena una multa che può variare dai 25 ai 500 euro. E la motivazione messa nero su bianco non è per niente peregerina. Il sindaco la correda con dati che sbalordiscono. Un piccione, si dice, produce in media tra i 10 e 12 chili di sterco all’anno. L’acido urico che contiene è in grado di corrodere sassi e perfino metalli. Balconi e facciate ne vengono ricoperti con grave danno non solo economico, ma anche di decoro urbano vero e proprio. Senza contare il problema degli odori, soprattutto in estate, per niente piacevoli. Non meno pericoloso è lo sterco secco che può trovarsi lungo le bancarelle dei mercati o le terrazze dei bar e può contenere agenti patogeni come psicattosi, salmonellosi, criptococcosi o campylobacter che possono essere trasmessi anche all’uomo. Un pericolo soprattutto per i soggetti allergici, i bambini, nonché le persone anziane o il cui sistema immunitario è debole. «Ci sono delle condizioni igienico sanitarie un po' precarie che ci sono state segnalate in passato e dunque siamo dovuti correre al riparo – ha spiegato il vice sindaco, Gianlorenzo Pedron - Dobbiamo ricordare alla popolazione che i piccioni che vivono nella nostra città sopravvivono anche in inverno senza bisogno di essere imbeccati dall’uomo, quindi non è indispensabile che sia l’uomo a nutrire questi animali. Sono in grado di percorrere svariati chilometri per procurarsi il sostentamento necessario per la loro sopravvivenza. Fintanto che però troveranno chi li sfama, questi animali non avranno bisogno di provvedere a loro stessi come natura vuole e rimarranno dipendenti dei loro “padroni”. Per questi motivo abbiamo ripescato un’ordinanza che vieta di dare da mangiare ai piccioni sul territorio cittadino di Bressanone».

Non si parla dunque solo delle classiche briciole di pane, ma di avanzi completi di pasta, carne e verdure, gettati dalle finestre con gravi rischi di carenza di igiene che con il lungo andare potrebbero portare anche all'arrivo dei topi. La polizia municipale avrà il compito di vigilare sull’osservanza del divieto che costerà ai trasgressori una sanzione amministrativa tra i 25 e i 500 euro. Situazione analoga varrà anche per i turisti pizzicati in piazza Duomo che si crederanno di essere in piazza San Marco a Venezia.













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