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Paura e rabbia in Via Alto Adige: «Qui di notte è terra di nessuno»

Proteste dopo l’aggressione al titolare dell’enoteca: «Cerchiamo di non essere mai soli nel locale». Lettera di solidarietà di commercianti, impiegati e residenti: «La situazione è precipitata, potrebbe accadere a tutti noi»
IL RACCONTO «In quattro contro di lui, gli hanno sbattuto la testa contro il vetro»


Francesca Gonzato


BOLZANO. «Quando scende la notte, qui c’è d’aver paura». In via Alto Adige c’è tanta voglia di parlare, ma nessuna voglia di esporsi. Sì, perché nella strada che sale dritta da via Garibaldi fino a piazza Walther, la vita è durissima.

E dopo il brutale pestaggio di Franzl Niederegger, titolare dell’enoteca “1000 e un vino”, aggredito da quattro balordi nella notte di venerdì scorso, finito in ospedale con trenta giorni di prognosi, l’esasperazione è a livelli altissimi.

«Quando calano le tenebre – spiega la titolare di un’attività commerciale – qui diventa terra di nessuno. Noi abbiamo deciso di anticipare la chiusura e facciamo in modo che nell’attività non ci sia mai una sola persona». A rendere la situazione ancora più rischiosa, ora ci sono i pannelli che, nella parte alta della via, delimitano il cantiere del WaltherPark.

«Non sai mai chi si nasconde dietro l’angolo – spiega un altro commerciante – e potrebbe aggredirti in ogni momento».

E non si tratta affatto di fobie senza fondamento. Non va meglio a chi lavora nei palazzi in cui sono ospitati uffici della Provincia, quelli della Camera di Commercio e studi professionali. C’è chi è ricorso a vigilantes, ma c’è anche chi continua a lavorare completamente “indifeso”. «Spesso entrano persone che chiedono l’elemosina, anche in maniera insistente e aggressiva – spiega una donna – altre volte cercano di accedere ai piani superiori. Una volta, un giovane è riuscito ad entrare in un locale e lì si è iniettato una dose».

Del degrado in cui versa l’area dietro Camera di commercio e teatro, rifugio di tossici e disperati di ogni genere, si parla da anni. Avventurarsi in quegli spazi, di notte, non ha senso.

Anche parcheggiare negli interrati della zona non è cosa da fare a cuore leggero. «I disperati si intrufolano dietro le auto in entrata. Risultato: furti e vandalismi di ogni genere ai veicoli e alle strutture. Poi, quando arriva qualcuno, si nascondono sotto le macchine. So che serissimi professionisti tengono per precauzione un manganello in auto».

Solidarietà a Niederegger

Commercianti, dipendenti della Camera di Commercio, professionisti, inquilini e comproprietari vogliono esprimere la loro solidarietà al titolare dell’enoteca “1000 e un vino”. «Viviamo in una società violenta, e lo sappiamo. Tuttavia, la violenza sotto casa fa sempre più effetto, specialmente se gratuita e ancora di più quando colpisce una persona nota a tutti come buona e gentile.

Sono tanti anni ormai che la situazione di via Alto Adige rappresenta un problema per tutti quelli che ci lavorano: si sono succeduti furti, aggressioni, scontri tra bande; per non parlare del continuo spaccio di droga e della persona trovata morta nel giroscale del condominio City Center», scrivono nella lettera, «Franzl Niederegger, titolare dell’enoteca 1000 e un vino, aperta da tanti anni in via Alto Adige, aggredito nel suo locale e brutalmente pestato è l’esempio perfetto di questa violenza che dilaga e non sappiamo come fermare. Lo conosciamo come cortese e sempre di buon umore; il suo locale è frequentato da una clientela storica. Nelle sere estive, ma anche in quelle invernali, passare da lui è una gradita sosta tra lavoro e casa. Non siamo indifferenti alla sua aggressione perché siamo consapevoli che sarebbe potuto accadere a ognuno di noi, ovvero ai nostri familiari; persone per la grandissima parte tranquille come Franzl e non litigiose, che potrebbero ogni giorno avere la sfortuna di venire aggrediti per un motivo futile, o per soldi, o per avere avuto la sfortuna di capitare in mezzo ad uno scontro tra bande. Sappiamo come cittadini di dover fare appello alla polizia; siamo ancora nominalmente in una società civile, e l’autodifesa non è ammessa né incoraggiata».

Prosegue la lettera: «Assistiamo anche all’impotenza della polizia, che svolge il suo compito al meglio che può, ma che a sua volta non è difesa né incoraggiata nell’esercizio dei suoi compiti, posto che i criminali non vengono più confrontati con le conseguenze delle loro azioni. Come cittadini e come “vicini di casa” di Franzl, vogliamo esprimere a lui ed alla sua famiglia tutta la nostra solidarietà, e fare in modo che l’aggressione da lui subita non sia una delle tantissime che passano sotto silenzio. Vogliamo dichiarare alla città e alle autorità che non siamo indifferenti alla mancanza di sicurezza che sempre di più caratterizza le nostre strade; e ci dispiace che la nostra Bolzano, una volta relativamente tranquilla, non possa più considerarsi una città “sicura” nemmeno nel suo pieno centro».

La Lega all’attacco

Per Luca Segna, consigliere di Circoscrizione Centro/Piani/Rencio, è «indispensabile alzare il livello dei controlli nel triangolo parco Stazione – Via AltoAdige – Camera di Commercio, con attenzione massima in previsione del Mercatino di Natale». «Chiediamo anche un controllo identificativo delle persone che bivaccano e delinquono – aggiunge Roberto Selle, capogruppo in consiglio comunale – accompagnandole subito al primo Cpr se irregolari».

FdI contro Ramoser

«Inaccettabili le bugie dell’assessora Ramoser - scrive il consigliere di Fratelli d’Italia, Stefano Stagni – Non è vero che sono stati inaspriti i controlli, e con queste bugie non si fa altro che evidenziare il menefreghismo della giunta comunale verso i cittadini per bene che nonostante mille difficoltà insistono nelle loro attività imprenditoriali e commerciali.(...) È ora di applicare il daspo ai delinquenti che occupano le nostre città. È ora di intervenire mettendo una pattuglia fissa della polizia municipale davanti alla Camera di commercio e nel cortile li dietro. Se non basta, va aumentato il personale della Polizia municipale e degli agenti operativi con numerose assunzioni. Va presidiato il territorio per garantire ai cittadini di poter lavorare in tranquillità ed intervenire con forza ed efficacemente sul contrasto all’uso delle droghe. Tutte proposte recentissime, discusse e bocciate dalla giunta, e dalla stessa assessore Ramoser».

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