Giustizia

Pestaggio per “Bella Ciao”, la condanna è definitiva 

La Cassazione conferma: sei mesi all’ex consigliere circoscrizionale di CasaPound Davide Brancaglion. Non è mai stata risarcita la parte lesa, uno studente del liceo classico all’epoca minorenne


Mario Bertoldi


BOLZANO. La condanna dell’ex consigliere di circoscrizione Davide Brancaglion è diventata definitiva. La Corte di Cassazione ha infatti respinto (dichiarandolo inammissibile) l’ultimo ricorso possibile.

L’esponente di CasaPound venne assolto nel dubbio in primo grado, e condannato in appello, con l’accusa di lesioni personali, a sei mesi di reclusione con la sospensione condizionale della pena e seimila euro di provvisionale (cioè di anticipo) da liquidare alla parte lesa, che si era costituita parte civile in giudizio con l’avvocatessa Maria Carmela Carriere. Come noto, al centro del caso vi fu il pestaggio, nei pressi della sede di CasaPound, di uno studente del liceo classico (all’epoca minorenne), che stava ascoltando con il proprio telefonino una versione modernizzata di “Bella Ciao”, canzone simbolo della Resistenza.

In primo grado le deposizioni dei testimoni chiamati a deporre non permisero di individuare il responsabile del grave episodio. Il tribunale dispose dunque l’assoluzione dell’imputato per insufficienza di prove. In secondo grado la Corte d’appello (anche grazie all’audizione di ulteriori dieci testimoni) giunse a conclusioni diverse: ritenne cioè che gli elementi emersi fossero sufficienti a identificare l’aggressore nella persona di Davide Brancaglion, che si vide condannare, come detto, a sei mesi di reclusione con la sospensione condizionale.

Ora la Corte di Cassazione ha confermato la sentenza di secondo grado. Anche la Procura generale aveva chiesto il rigetto del ricorso in quanto inammissibile. La soccombenza in sede penale potrebbe aprire un nuovo fronte giudiziario a carico dell’esponente di estrema destra. La parte lesa (che ha già raggiunto la soddisfazione morale di avere ottenuto giustizia per come andarono i fatti la sera dell’aggressione e cioè il 13 gennaio 2016) potrebbe decidere di avviare un procedimento civile per ottenere il risarcimento dei danni subiti.

La famiglia del ragazzo non ha mai formalizzato una richiesta economica.

Per fortuna le conseguenze del grave episodio non furono gravi, sebbene per almeno un mese e mezzo il liceale aggredito abbia rischiato di perdere l’uso di un occhio. Poi la situazione si risolse, sotto il profilo clinico, per il meglio. Davide Brancaglion, però, non ha mai ottemperato neppure al versamento dei seimila euro previsti dalla sentenza penale d’appello come anticipo.

In effetti sino ad oggi la parte lesa ha dovuto prendere atto che l’ex consigliere circoscrizionale di CasaPound risulterebbe nullatenente, con lavori assolutamente precari. È dunque molto difficile, in una simile situazione, avviare iniziative giudiziarie per bloccare eventuali disponibilità finanziarie. Nel ricorso in Cassazione la difesa di Brancaglion lamentava che la Corte d’appello avesse effettuato una mera rivalutazione delle risultanze probatorie «senza fornire alcuna motivazione rafforzata delle ragioni per cui venne riformata in peius la sentenza assolutoria di primo grado».













Altre notizie

Attualità