Rapina la farmacia e si fa dare medicine 

L’assalto attorno alle 13 a La Torre di via Parma: il malvivente inseguito dal dottor Stivanello e poi arrestato dalla polizia


di Paolo Tagliente


BOLZANO. «Quando ho visto quell’uomo con il passamontagna calato sul volto, mi sono chiesto se fosse una giornata così fredda. Poi ho visto lo zaino e ho pensato che fosse un turista». Le parole del dottor Cesare Stivanello, titolare della farmacia “La Torre” di via Parma, raccontano bene la sorpresa e l’incredulità di trovarsi all’improvviso faccia a faccia con un rapinatore armato di coltello. Una rapina molto singolare perché l’autore non cercava denaro, ma pretendeva con insistenza che gli fossero consegnati dei farmaci, delle benzodiazepine, in parole povere degli ansiolitici.

Tutto è accaduto alle 13 di domenica: la farmacia era di turno, quindi regolarmente aperta, e al bancone, in quel momento, c’era una farmacista dipendente di Stivanello, che si era assentato qualche minuto per scendere al piano inferiore. Pochi, ma interminabili secondi di paura, faccia a faccia con un energumeno armato di coltello a serramanico che minacciava di usarlo se non gli fosse stato consegnato ciò che chiedeva. Una paura ulteriormente accresciuta dall’immediata consapevolezza di avere di fronte una persona tutt’altro che lucida e, quindi, difficilmente prevedibile. Dopo un primo momento di sgomento, i due farmacisti reagiscono in maniera istintiva, prelevano i farmaci dalla cassettiera vicino al bancone, ma anziché consegnarli nelle mani del rapinatore, glieli scagliano contro. Quasi fossero delle pietre. Un gesto che l’uomo incappucciato non si aspetta. È sorpreso. Forse spaventato. Si china, raccoglie da terra le scatole di ansiolitici e si dà subito alla fuga, uscendo dalla farmacia e svoltando l’angolo a sinistra, incominciando a correre lungo via Sassari, in direzione di via Cagliari.

Un goffo tentativo di farla franca che racconta più delle parole quanto fosse improvvisato e disperato il rapinatore. Dalla farmacia, infatti, era già partita la richiesta d’aiuto al 112 e una volante della questura, impegnata nei servizi di controllo della città, si stava dirigendo a sirene spiegate verso il quartiere Don Bosco. Nel frattempo, il dottor Stivanello s’era messo all’inseguimento del malvivente, ma senza alcuna intenzione di raggiungerlo. «Lo tenevo d’occhio, tenendomi a qualche decina di metri di distanza – spiega il farmacista – ed ero in costante telefonico con la centrale della questura, così da fornire indicazioni in diretta su eventuali spostamenti o cambi di direzione dell’uomo». E infatti, qualche istante più tardi, il bandito in fuga veniva intercettato in via Alessandria e fermato dagli agenti. Subito perquisito, gli venivano trovati addosso e sequestrati sia il passamontagna che il coltello. L’uomo veniva poi condotto in questura e identificato: si tratta di un quarantaquattrenne di Bolzano - M.C. le iniziali - con problemi psichiatrici.

Anche per questa sua condizione, dopo l’arresto, l’autorità giudiziaria disponeva che fosse accompagnato alla sua abitazione e sottoposto alla misura degli arresti domiciliari. Solo un mese fa, la farmacia La Torre aveva ricevuto un’altra sgradita visita. Quella dei ladri, che avevano rubato il poco denaro del fondo cassa, provocando però parecchi danni.

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