LA MOSTRA

Scultura, pittura e letteratura: paragone fra le arti a Castel Tirolo

In CAR[D]O protagonisti gli artisti ladini Roberta Dapunt, Lois Anvidalfarei e Gotthard Bonell



La mostra CAR[D]O a Castel Tirolo, inaugurata venerdì 17 marzo, promette di regalare sensazioni del tutto singolari. Su una superficie di 350 metri quadri l'esposizione (che rimarrà aperta sino al 4 giugno, dalle ore 10 alle 17; giorno di chiusura il lunedì) accomuna arti figurative e linguaggio: Roberta Dapunt presenta e legge poesie, Lois Anvidalfarei espone sculture e Gotthard Bonell espone quadri e disegni. Un “paragone delle arti” difficile da trovare altrove.

Nel suo discorso inaugurale l’assessore provinciale alla cultura ladina Florian Mussner ha sottolineato che “la comprensione tra i gruppi linguistici trova espressione in particolare attraverso l’arte ed è quindi con particolare piacere che oggi viene inaugurata questa mostra di tre artisti che si esprimono nelle tre lingue presenti in Alto Adige ed attivi in tre ambiti artistici distinti come la scultura, la pittura e la letteratura”.

Le tecniche artistiche si affiancano quindi a quelle linguistiche: Roberta Dapunt è ladina e scrive prevalentemente in italiano, lingua dalla struttura molto più melodica che consente di trovare sfumature più raffinate di quanto conceda il ladino.

Lois Anvidalfarei è uno degli scultori contemporanei più affermati e caparbi. Tutta l’opera di questo scultore della Val Badia è dedicata alla raffigurazione del corpo umano. Sono corpi possenti quelli a cui Anvidalfarei dà forma, colossi imponenti di un’umanità fragile. Il corpo ha il fascino delle cose che sono esposte alla mercé, si riconosce nel frammento, spesso si fa bastare anche solo la testa o la mano che appaiono come cifre del tutto.

Gotthard Bonell è considerato un maestro del reale e della “Neue Sachlichkeit”. Nei suoi motivi iconografici si accosta all’aspetto del corpo umano prima e dopo la decomposizione. Caro in latino vuol dire infatti “carne” mentre cardo significa sia cardine della porta sia argomentazione cardine. Si tratta di una riflessione figurativa e linguistica sul corpo, sull’uomo nel suo essere materia prima.

La circostanza che questa mostra venga allestita a Castel Tirolo rientra in quella concezione che intende recuperare la cultura ladina all’interno del Museo storico-culturale della Provincia di Bolzano e presentarla in un contesto tematicamente circoscritto, come emerge peraltro dalle scelte degli artisti stessi, occupandosi tutti e tre da lungo tempo del tema del corpo umano. La mostra è stata concepita in questa forma dagli artisti in prima persona. La realizzazione grafica è stata affidata a Uli Prugger (Gruppe Gut, Bolzano). Far conoscere le posizioni degli artisti, creare sensibilità per l’arte contemporanea e sollecitare la riflessione. Sono questi gli obiettivi che la mostra centra sotto molteplici aspetti, gettando ponti tra forme espressive dell’arte e contesti etnici. Il corpo umano come espressione dell’essere umano rappresenta per così dire la conditio sine qua non per cogliere l’elemento umano nel suo complesso.

Il catalogo s’incentra sull’allestimento dell’esposizione. Il CD allegato permette di ascoltare il sonoro originale di Roberta Dapunt nelle stazioni audio della mostra e contiene le due composizioni di Marcello Fera “Interludio sulla voce di Roberta Dapunt” e “La sacra conversazione”, nate dalla collaborazione tra i due artisti. 













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