SCONTRO SUL CAPOLUOGO

Tagli, Theiner gela Bolzano: "Basta soldi, ha già speso troppo"

L'assessore provinciale accusa il Comune di eccesso di burocrazia nella gestione dei servizi sociali


Francesca Gonzato


IL SONDAGGIO Bolzano Cenerentola dell'Alto Adige?

BOLZANO. Richard Theiner gela il Comune. Ci sarà a giorni una nuova riunione con la richiesta comunale di aiuto sul milione e mezzo di euro che mancano all’appello per i servizi sociali. «Parleremo, ma non ci saranno altri soldi», mette in chiaro Theiner. Vanno avanti da mesi, dalla preparazione del bilancio 2010, le trattative su questo punto, con aperture della Provincia e garanzie del Comune di tagliare e razionalizzare. Evidentemente non basta ancora, perché l’assessore provinciale alla Famiglia, sanità e politiche sociali butta là: «La Assb è una struttura troppo gonfiata dal punto di vista burocratico». E ancora: «Non ha senso lamentarsi e basta».
 Toni non usuali.
 Così Theiner.
 Il Comune vi chiede di ripensarci sui tagli al sociale. Che margini ci sono?
 
«Non si può parlare di tagli in senso stretto. Più o meno i nostri stanziamenti per Bolzano sul sociale nel 2010 sono in linea con il 2009 (diminuzione da 27,5 a 27,1 milioni, ndr). La novità sono i nuovi criteri concordati con le comunità comprensoriali: non è stata una scelta unidirezionale della Provincia».
 Il taglio effettivo è ridotto, ma Bolzano deve fare fronte a tre nuovi servizi e all’aumento dei costi. Quindi il Comune si troverà a gestire i servizi sociali con 1,5 milioni in meno, più probabilmente altri 500 mila euro in meno sugli asili nido. Normale le preoccupazione.
 
«Dopo anni di finanziamento abbondante, il flusso si è fermato e la domanda dei cittadini aumenta. E’ nostro dovere fare in modo che questo denaro venga speso al meglio, applicando la più rigorosa razionalizzazione. E’ anche nostro dovere ricordare che il sociale in Alto Adige è molto più finanziato che nel resto d’Italia. E vinciamo anche nel confronto con la Germania».
 Insomma, chiusa la trattativa con Bolzano?
 
«Cercheremo di parlarci. Ma altri soldi disposizione non ci sono: come annunciato, in Provincia quest’anno non avremo un bilancio di assestamento».
 Il Comune vi chiede di tenere conto che le sue strutture si fanno carico di problemi sociali che dalle vallate confluiscono sul capoluogo.
 
«Questo lo riconosciamo: Bolzano ha un carico sociale esportato dalla periferia. Ma nelle strutture ci sono potenziali di razionalizzazione».
 A cosa pensa?
 
«La Assb ha un apparato eccessivo, gonfiato. Il Comune farebbe bene a mettere mano dove c’è un eccesso di burocrazia».
 Chiede al Comune di riorganizzare la Assb?
 
«Non ho il potere di chiedere nulla, ma il confronto con l’organizzazione nelle comunità comprensoriali è sfavorevole alla Assb. E poi ci sono le case di riposo».
 In che senso?
 
«Bolzano da molti anni integra la tariffa delle case di riposo per non gravare troppo sugli ospiti. E’ l’unico Comune che lo fa e mi chiedo perché: capisco che un Comune che possiede solo una trentina di posti letto abbia difficoltà, ma le tariffe bolzanine sono troppo alte per un Comune che gestisce centinaia di posti letto».
 L’ultimo problema è l’ipotesi del contributo per gli asili nido a tariffa oraria e non a struttura.
 
«Abbiamo detto tutti che nel settore serve una armonizzazione, adesso che arriva non va bene».
 Perché sarebbe una armonizzazione verso il basso, con perdita di altri 400 mila euro.
 
«Torniamo a quanto detto sopra: non ci sono più i soldi di una volta













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