Taxi, attese troppo lunghe: servono venti licenze in più
Pressing di albergatori e gestori dell’aeroporto, per potenziare il servizio che è ritenuto insufficiente. A Bolzano ci sono solo 50 taxi, ad Innsbruck 150. La commissione comunale dovrà decidere di quanto aumentare la flotta
BOLZANO. Per l’assessora Johanna Ramoser ne servono 20 in più; per il presidente della cooperativa RadioTaxi di Bolzano Claudio Dal Gobbo è sufficiente aumentare di 5 le attuali 50 licenze di taxi. Non c’è intesa sulle cifre, ma sia il Comune che i tassisti concordano sul fatto che i numeri attuali non sono più sufficienti a garantire il servizio. Toccherà ora alla commissione taxi, in cui sono rappresentate le diverse categorie, quantificare il bisogno.
«Continuiamo - spiega l’assessora Johanna Ramoser - a ricevere proteste in particolare dagli albergatori, dai gestori dell’aeroporto, dai commercianti del centro storico, perché soprattutto in certi periodi le attese sono troppo lunghe. Del resto i numeri parlano chiaro: a Bolzano abbiamo 50 licenze di taxi, a Innsbruck che è poco più grande 150. Per questo - a mio avviso - sarebbe giusto portarle a 70. Comunque ne discuteremo in commissione. Va trovata quanto prima una soluzione, perché dobbiamo garantire il servizio sia ai bolzanini che ai turisti».
La città, in questo momento, è invasa da turisti italiani e stranieri: a luglio si sono registrati 39 mila arrivi (+22% rispetto al 2021). Molti arrivano in aereo o con il flixbus. Aeroporto e bus low cost sono a Bolzano sud; in certi orari il servizio di autobus non c’è o è sensibilmente ridotto, di qui la necessità di ricorrere al taxi. La centrale risponde immediatamente, ma può capire che si debba poi attendere per avere il taxi.
«Il bisogno c’è - ammette Claudio Dal Gobbo, presidente della cooperativa Radiotaxi Bolzano -. Attenzione però che ci sono anche i mesi morti, dove il lavoro scarseggia. Quindi cinque licenze in più rispetto alle 50 attuali, sono più che sufficienti. Ad Innsbruck sono 150? Non è paragonabile a Bolzano. Uno - tanto per fare un esempio - è il flusso di turisti che genera il nostro aeroporto e un altro quello di Innsbruck. Per questo il confronto più realistico è con Trento, dove i taxi sono in tutto 35».
Com’è composta la squadra dei tassisti di Bolzano?
Siamo 50: 49 uomini e una sola donna.
Età media?
53 anni.
Il lavoro è considerato attrattivo oppure sarà difficile - come in tutti gli altri settori - trovare aspiranti?
Non lo so, vedremo. Sicuramente è impegnativo, perché si fanno i turni: si lavora il sabato e la domenica, i festivi Natale e Pasqua compresi e poi ci sono le notti.
E i guadagni come sono?
Dipende molto anche da quanto uno è disposto a lavorare: diciamo che in media si va da mille a cinquemila euro al mese.
Per diventare tassista bisogna fare un esame?
Sì, il Comune deve bandire il concorso e c’è un esame teorico da superare.
La licenza si paga?
Finora a Bolzano la licenza acquisita con concorso era gratuita, ma sono anni che non se ne bandiscono più. Nel frattempo, mi risulta che siano state introdotte nuove disposizioni a livello nazionale, in base alle quali le amministrazioni potrebbero prevedere il pagamento della licenza.
Ci sono altri modi per ottenere la licenza?
Si può comprare da un tassista che - almeno cinque anni dopo averla conseguita - abbia deciso di smettere. Nel primo quinquennio è infatti vietato il passaggio di mano dell’autorizzazione comunale a condurre il veicolo.
Quanto costa?
Dagli 80 ai 100 mila euro.
A questo si aggiunge l’acquisto della macchina.
Un tassista è un imprenditore. Ovviamente bisogna investire in una macchina di un certo tipo.
In Alto Adige ci sono servizi come Uber, le piattaforme online che permettono a semplici proprietari di automobili di trasportare passeggeri a pagamento?
Al momento no. Probabilmente Uber a Bolzano non c’è perché non è stato individuato un bacino di potenziali utenti abbastanza ampio. Detto questo è bene ricordare che un tassista improvvisato non può dare tutte le garanzie che dà chi ha una regolare licenza.