L'INCHIESTA

Tragedia al Corno del Renon, indagine verso l’archiviazione

La Procura sembra intenzionata a chiudere il caso entro pochi giorni. Corrette ed esaustive le informazioni agli utenti



BOLZANO. L’inchiesta sul tragico incidente del Corno del Renon, costato la vita a Emily Formisano di appena 8 anni, è destinata ad essere archiviata in tempi piuttosto ristretti. Lo ha lasciato intendere la Procura della Repubblica che proprio in questi giorni sta completando gli ultimi accertamenti. Ormai, comunque, è chiaro che gli inquirenti ritengano assolutamente sufficienti le informazioni e le indicazioni riservate alla clientela sul divieto di scendere lungo la pista nera su uno slittino.

Non solo. Le indicazioni sarebbero numerose ed esaurienti anche in merito alla regolare pista per slittino a disposizione dell'utenza. E se un turista, interessato alle discese in slitta, per errore giunge sino in vetta ha una serie di altre informazioni che indicano ad esempio un sentiero da seguire sulla sinistra per arrivare alle piste da slittino (tornando alla stazione intermedia dell’impianto) con divieto di imboccare la pista nera per sciatori che si trova sulla destra.

Pare ormai assodato che anche la mancata traduzione in lingua italiana dell’indicazione scritta «Rodeln verboten» non possa essere considerata decisiva in termini accusatori in quanto accanto alla frase è riportato il pittogramma cioè la rappresentazione grafica del divieto di slittare. E’ vero che si tratta di un pittogramma decisamente piccolo ma è anche vero che è stato sistemato su un vistoso cartello giallo di carattere informativo che presuppone una consultazione ravvicinata da parte dell’utente.

In sostanza gli inquirenti sono convinti che il gravissimo incidente sia stato provocato da una fatale disattenzione della mamma di Emily o dalla sua eccessiva inesperienza nel mondo della neve e degli sport invernali.













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