Sanità

«Troppi pazienti no vax, al San Maurizio slittano le operazioni» 

Troppi pazienti ricoverati in Rianimazione, Malattie infettive e Medicina. Irene Pechlaner: «Chi non è vaccinato e finisce in ospedale blocca gli interventi a chi ne ha bisogno»


Valeria Frangipane


BOLZANO. L'altro giorno eravamo arrivati a 10 pazienti in Rianimazione, altri 31 tra Malattie infettive e Medicina Covid. Il San Maurizio è costretto a ridurre l’attività delle sale operatorie ed a far slittare gli interventi chirurgici. Irene Pechlaner - direttrice del Comprensorio sanitario di Bolzano - dice che troppi non hanno ancora capito che il virus, che costringe da mesi su un solo fronte, blocca l’attività degli ospedali.

A breve l’ospedale di Silandro dovrà aprire la Rianimazione Covid e dirottare così altre risorse. «Il virus - riprende Pechlaner - blocca parte dell’attività chirurgica dell’ospedale di Bolzano costretto a rinunciare a due sale operatorie con i pazienti che vedono slittare gli interventi. E va detto forte e chiaro che il no vax che occupa letti ed impegna risorse importanti non permette a chi ha bisogno di essere operato».

Difficile tracciare un identikit del paziente no vax. «Le persone e le sensibilità sono diverse, non si può fare. Però posso dire che la maggior parte dei malati che curiamo e che poi tornano a casa si rendono perfettamente conto del rischio che hanno corso e si pentono di essersi vaccinati.

Voglio ringraziare in particolare Genevieve, la donna meranese di 47 anni non vaccinata, che è stata a lungo in Rianimazione da noi. “Non avrei mai perdonato me stessa - ha detto ad Andrea Pizzini che l’ha intervistata per “Wellenbrecher” - se fosse accaduto qualcosa alla bimba che ho in grembo da 6 mesi e che ho desiderato tanto. Ho sbagliato a non farmi vaccinare”. Questa donna ha dimostrato un grande coraggio non si è nascosta, le sua è una testimonianza importate per tutti noi. Dobbiamo credere ad una persona che porta dentro di sè una vita e che parla così. Per questo le dico grazie».

Poi ci sono gli altri pazienti no vax, quelli che nonostante le cure, i giorni in ospedale, anche in Rianimazione, negano il virus. «Ecco, quelli non li capisco. Non si rendono conto che hanno rischiato la vita. E sì che hanno passato quel che hanno passato... si sono sentiti soffocare... per me è un peccato anche per loro». Nessuna redenzione. E ci sono anche quelli che dopo giorni con l’ossigeno al naso, escono dall’ospedale e spiegano che si sono fatti ricoverare “solo per precauzione”. «Ecco, questi proprio non li capisco perchè mentono. In ospedale ricoveriamo solo chi ha bisogno di ossigeno. E comunque se queste persone ritenevano non fosse necessario l’ospedale mi chiedo perchè si sono fatti ricoverare, togliendo posti letto ad altri, e non hanno continuato le cure a casa».

Tutta l’Azienda è alle prese con un momento difficile anche perchè manca personale sanitario sospeso, perchè non ha rispettato l’obbligo vaccinale. E anche il San Maurizio, per questo, è in forte sofferenza. «Certo. Stiamo facendo a meno di 6 medici ma quel che pesa di più sull’organizzazione generale sono i 60 che ci mancano tra infermieri, ostetriche, logopedisti, fisioterapisti... un piccolo esercito fondamentale per mandare avanti i reparti. Insomma fatichiamo su più fronti». E Pechlaner in vista delle feste di Natale entra nel solco del presidente Arno Kompatscher e consiglia a sua volta il test “fai da te” prima dei pranzi e delle cene di famiglia: «Proteggiamo i nostri cari e proteggiamo noi stessi». Poi invita alla terza dose. «Assolutamente, io l’ho già fatta».













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